21/10/2012 - 12:00

Essere on non essere Ogm: quale è la via giusta?

ri contrastanti in merito all'importazione e successiva coltivazione di OGM in Italia. Nell'attesa di risolvere il dubbio Amletico, si segnala un'alternativa sostenibile promossa dall'iniziativa Biolife 2012.
La settimana scorsa Leonardo Facco, promotore del "Movimento Liberitario", a favore delle coltivazioni transgeniche, ha importato circa 52.000 sacchi di sementi di mais Mon 810 in diversi magazzini di Lombardia, Veneto, Emilia e Friuli. Lo scopo è quello di venderli agli imprenditori interessati e di riimmetterli sul mercato. L'idea di Facco è perfettamente in linea con la sentenza del mese scorso , causa C 36/11, emessa dalla Corte di Giustizia dell'Ue. La suddetta sentenza (riguardava proprio il mais Mon 810) vede d'accordo anche l'Efsa, l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, ed impone all'Italia di consentire la coltivazione di mais geneticamente modificato.

Poco confortante però è lo studio di un gruppo di biologi dell'Università di Caen, diretto dal biologo molecolare Gilles-Eric Séralini in cui si sostiene che il mais Ogm Nk 603 provoca tumori nei ratti (lo studio è stato effettuato su lungo periodo: 725 giorni). Lo studio è stato pubblicato da Food and Chemical Toxicology.

Nell'attesa di risolvere il dubbio Amletico si segnala un'alternativa sostenibile promossa dall'iniziativa Biolife 2012 che si tiene presso la Fiera di Bolzano, da venerdì 30 novembre a domenica 2 dicembre in cui è possibile degustare prodotti bio provenienti da tutte le regioni italiane. E' possibile scaricare il modulo di partecipazione (sia come espositore che come visitatore) al seguente sito: http://www.fierabolzano.it/biolife/ticket.htm.

Buon Appetito!

(autore: Alessandra Scarpato)
Redazione
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