01/01/2013 - 01:00

Eolico: in arrivo gli aquiloni energetici

Joby Energy, società americana di turbine eoliche ha sperimentato una turbina che si orienta in direzione del vento e capace anche di atterrare. Il prototipo della Joby ha una potenza di 30 kilowatt, che nel primo modello commerciale salirà a 300: abbastanza per fornire energia a 150 abitazioni.
Tra i 7.000 e i 15.000 metri di altezza si registrano forti correnti eoliche di notevole costanza e velocità: da cinque a 10 volte superiore a quella dei venti a terra. Ma solo adesso gli sviluppi tecnologici l'hanno resa un'ipotesi praticabile. Per questo molte società di turbine eoliche stanno sviluppando nuovi modelli che sperano di poter far volteggiare in aria, in un futuro non troppo lontano, agganciati a grandi aquiloni.
Una di queste, l'americana Joby Energy, sta sperimentando una turbina che grazie a un computer si orienta in direzione del vento e può scendere a terra automaticamente in caso di bonaccia. Il modello è in grado di resistere a venti molto forti, ma in ogni caso i sistemi di sicurezza gli consentono di rimanere in attività anche in caso di guasti e di atterrare senza danni anche se si dovessero rompere i cavi.

Un ulteriore vantaggio è che l'alta velocità dei venti rende inutile il moltiplicatore di giri, mentre la trasmissione dell'elettricità avviene semplicemente tramite i cavi degli aquiloni. Secondo gli esperti, la capacità teorica totale dell'energia eolica ad alta quota è di 870 milioni di MW: oltre 50 volte quella dell'eolico a terra, stimata in 17 milioni di MW. Una fonte teoricamente abbondante ed economica in gran parte delle zone del mondo. Il prototipo della Joby ha una potenza di 30 kilowatt, che nel primo modello commerciale salirà a 300: abbastanza per fornire energia a 150 abitazioni.  Le turbine possono essere collocate teoricamente fino a un'altezza di 10.000 metri, ma le autorità aeronautiche americane hanno stabilito per ora un'altezza massima di 600 metri.
Marilisa Romagno
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