01/01/2013 - 01:00

Entro il 2015 la Cina chiuderà il 30% delle industrie di pesticidi

Secondo l'associazione cinese dell'industria petrolifera e chimica la Cina ha prodotto nei primi 9 mesi dell'anno 1,69 milioni di tonnellate di pesticidi, con un balzo del più 10,8% rispetto allo stesso periodo del 2008.
Il ministero dell'industria e dell'informatizzazione Cinese ha reso noto un progetto di disposizioni per questo settore che punta a ridurre il numero di impianti di produzione di pesticidi in Cina del 30% entro il 2015. Secondo il ministero «Le entrate delle 20 più grandi imprese produttrici di pesticidi rappresenteranno il 50% dei guadagni totali del settore nel 2015, e il 70% nel 2020».
Il progetto del governo comunista prevede che nel 2015 la metà delle industri di pesticidi dovrà installarsi nelle zone industriali «per ottimizzare la produzione riducendo allo stesso tempo l'inquinamento» Nel 2020 lo spostamento e il disinquinamento dovrà riguardare il 70% degli impianti. Gli altri, presumibilmente i più piccoli e obsoleti, chiuderanno definitivamente.
Il progetto ha infatti come preciso riferimento le industrie più grandi e propone che entro il 2015, le dieci maggiori imprese dei pesticidi cinesi dedichino il 3% dei loro guadagni annuali alla ricerca ed allo sviluppo e che entro il 2020 il 30% dei pesticidi esportati sia protetto da brevetti.
Per quanto riguarda le ricadute ambientali immediate, l'industria dei pesticidi dovrà diminuire del 30% I suoi reflui idrici ed i rifiuti industriali e far progredire l'economia del riciclaggio dello stesso tasso percentuale entro il 2015, e del 50% nel 2020.
Tommaso Tautonico
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