17/01/2014 - 15:00

Entro il 2030 produrremo 8 miliardi di mc di biometano agricolo

Entro il 2030 le aziende agrozootecniche italiane potrebbero produrre 8 miliardi di metri cubi di biometano: l'equivalente dell'attuale produzione nazionale di gas naturale. Questi i dati della recente pubblicazione "Il biometano fatto bene" a cui hanno lavorato in sinergia numerosi enti, tra cui il CRPA di Reggio Emilia (Centro ricerche produzioni animali), il CIB (Consorzio italiano biogas), e l'AIEL (Associazione italiana energie agroforestali).
Per approfondire questo argomento, l'appuntamento è a BioEnergy Italy (Fiera di Cremona, 5-7 marzo 2014) in un seminario organizzato in collaborazione con Legambiente e Chimica Verde dal titolo "Il biometano: un'opportunità per le aziende agro-zootecniche" in programma il 6 marzo. Stiamo parlando di una produzione potenziale, è bene ricordarlo, ma un numero così importante, se letto soprattutto a pochi giorni della tanto attesa firma del Decreto "sulla incentivazione del biometano immesso nella rete del gas naturale" da parte dei ministeri delle Politiche Agricole, dell'Ambiente e dello Sviluppo Economico, non può che essere letto con interesse in un'ottica di sviluppo del settore agricolo. "E' vero, il Decreto ministeriale è stato firmato poco più di un mese fa ed è già attuativo - spiega Marco Mezzadri, referente biogas/biometano di AIEL - ma sul sistema del calcolo degli incentivi manca quella chiarezza necessaria a stabilire il loro ammontare". Tre i diversi indirizzi a cui il biometano che sarà prodotto negli impianti di biogas attraverso il processo di upgrading potrà essere destinato: immissione in rete, autotrazione, cogenerazione ad alto rendimento.

"La durata degli incentivi, a prescindere dalla destinazione del biometano prodotto - continua Mezzadri - sarà di 20 anni. Più complesso e ancora non del tutto chiaro è invece il calcolo che ne determinerà l'entità. Su questo fronte tutti i soggetti coinvolti stanno lavorando per arrivare in tempi ragionevolmente brevi a una indicazione certa". Secondo Mezzadri l'indirizzo più interessante a cui destinare il biometano prodotto negli impianti di biogas sarà quello dell'autotrazione, per il quale lo strumento individuato come incentivo è quello dei certificati di immissione "anche se non si può prescindere da due fattori che potrebbero limitarne lo sviluppo: l'offerta dei veicoli a gas metano e la diffusione dei distributori a metano presenti oggi sul nostro territorio nazionale". Infatti, sempre secondo la pubblicazione "Il biometano fatto bene", oggi in Italia circolano circa 800mila mezzi alimentati con questo carburante, pari a poco meno del 2% del totale circolante. Secondo Assogasmetano sono 985 i distributori, il 60% dei quali si concentra in sei regioni: Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Toscana, Marche, Veneto.

La prossima edizione di BioEnergy Italy, il punto di riferimento fieristico nazionale per le fonti rinnovabili di energia, proporrà con grande tempismo un seminario per approfondire tutti gli aspetti del biometano. L'appuntamento, in programma il 6 marzo, è realizzato in collaborazione con Legambiente e Chimica Verde e vedrà la partecipazione, tra gli altri, del sottosegretario del MIPAAF Giuseppe Castiglione, del presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, e del presidente del Consorzio Italiano Biogas Piero Gattoni.
Tommaso Tautonico
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