28/03/2013 - 18:15

Energie rinnovabili, settore strategico per l'occupazione in Italia

La green economy può portare in Italia ben 250 mila posti di lavoro entro il 2020 ed altri 600 mila nell’indotto secondo l'ultimo Rapporto Legambiente
Gli italiani si stanno sensibilizzando sempre più nei confronti del risparmio energetico e dei consumi consapevoli, motivo per cui nel momento in cui si trovano a confrontare le tariffe di energia elettrica più convenienti prestano molta attenzione anche all’operato del fornitore e alle politiche messe in atto nel campo della sostenibilità.
 
E fanno bene: proiettandoci al 2020, l'energia verde in Italia può generare in termini occupazionali ben 250 mila posti di lavoro e altri 600 mila addetti nell'indotto, in particolare nel settore della riqualificazione energetica degli edifici. È quanto emerso da "Comuni Rinnovabili 2013", il Rapporto di Legambiente che anche quest'anno ha disegnato la mappa aggiornata della distribuzione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili su tutto il territorio nazionale.
 
Il Rapporto 2013 di Legambiente, che è stato realizzato avvalendosi del contributo di Sorgenia e del GSE, il Gestore dei servizi energetici, rivela come gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili siano oramai presenti su quasi tutto il territorio nazionale. Nel dettaglio, in Italia ci sono ben 600 mila impianti nel 98% dei Comuni, e nel 97% c'è almeno un impianto fotovoltaico. È infatti quella del solare fotovoltaico la tecnologia più diffusa per la produzione di energia elettrica rispetto ai 571 Comuni dove c'è l'eolico, ed ai 1.053 dove c’è il mini-idro. Ed ancora 369 Comuni italiani dove si produce energia pulita con la geotermia, 1.494 con il gas da biomasse, e 343 dove c'è almeno un impianto di teleriscaldamento che è ideale, tra l’altro, per la produzione di acqua calda sanitaria e per risparmiare sul gas metano per il riscaldamento.
 
Dal punto di vista strettamente ambientale, nel 2012 in Italia l'energia verde è stata tale che solo con l'eolico sono stati prodotti 13,1 TWh di energia elettrica che corrispondono ai consumi annui di ben 5,2 milioni di famiglie senza bruciare combustibili fossili e senza immettere anidride carbonica (CO2) in atmosfera. Ed ancora, sempre nel 2012, 4,7 TWh di energia elettrica prodotta con il mini-idro, 5,5 TWh con la geotermia e 13,3 TWh con le biomasse. Mentre con il teleriscaldamento 343 Comuni italiani nel 2012 hanno soddisfatto in larga parte il fabbisogno energetico per il riscaldamento e per la produzione di acqua calda sanitaria.
 
Il Rapporto 2013 di Legambiente rivela comunque come dal fronte delle rinnovabili si possa e si debba fare di più visto che ad oggi in Italia i Comuni 100% rinnovabili sono solamente 27, e sono quelli che in particolare riescono pienamente a soddisfare il fabbisogno energetico delle famiglie attraverso un mix virtuoso di impianti da innovabili opportunamente allacciati e distribuiti. Considerando invece la sola produzione di energia elettrica, i Comuni 100% rinnovabili sono ben 2.400, ovverosia quelli dove la produzione supera il consumo annuo da parte delle famiglie residenti.
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