25/02/2013 - 22:03

Energie rinnovabili, Danimarca eco-sostenibile entro il 2050

In Danimarca, grazie a una serie di provvedimenti per il completo utilizzo di energie rinnovabili entro il 2050, da gennaio bandite le caldaie a combustione
Il tema dell’energia è piuttosto controverso nel nostro Paese, in quanto spesso legato ai continui rincari che interessano i costi di fornitura.
D’altra parte, accanto ad un’esigenza di tipo economico, nel confrontare le tariffe energia più convenienti, gli italiani hanno iniziato a prestare sempre più attenzione a quegli operatori che attingono a fonti di produzione di natura rinnovabile.
 
Il tema della sostenibilità è quindi più avvertito, non solo in ambito nazionale: anche l’Europa si sta muovendo nell’ottica di promuovere una sostenibilità ambientale e ogni Paese, a modo suo, si sta prefiggendo degli obiettivi al fine di operare in modo sempre più conforme al rispetto dell’ambiente.
 
L’introduzione, dal primo gennaio, di una nuova normativa a favore dell’eco-sostenibilità, vede la Danimarca schierata in prima linea a favore dell’utilizzo delle rinnovabili. Dall’inizio del 2013 infatti, le caldaie alimentate a combustibile fossile sono assolutamente bandite dal mercato dei nuovi edifici, mentre per quelli di vecchia costruzione saranno sostituite da sistemi più moderni e a basse emissioni. Tutto ciò impatta positivamente anche sul prezzo dell'energia. Questo provvedimento fa parte di un pacchetto di leggi che mirano al completo approvvigionamento del Paese da fonti rinnovabili entro il 2050. 
 
L’orientamento verso le fonti di energia pulita è stato accolto con favore dai cittadini, che dal canto loro hanno accettato quasi senza batter ciglio l’aumento delle bollette del gas domestico per finanziare il progetto, che è stato approvato quasi all’unanimità dal Parlamento. Il costo del progetto è infatti molto ingente: solo per il riscaldamento domestico, sono stati stanziati 6 milioni di euro, mentre altre risorse verranno dedicate a promuovere fonti di energia come la geotermia a bassa entalpia, e le pompe di calore. 
 
Grazie alle sue risorse, la Danimarca era comunque molto sensibile alle tematiche eco-sostenibili, ben prima della spinta data dall’attuale governo. Le energie rinnovabili vengono da tempo usate in impianti di teleriscaldamento che coprono oltre il 60% della produzione, mentre una maggiore efficienza energetica viene ottenuta grazie alle centrali di cogenerazione, che producono al contempo elettricità e riscaldamento, coprendo più dell’80% del fabbisogno complessivo.
 
Anche l’elettricità è un punto di forza del paese nordico: il vento abbondante copre infatti il 25% della produzione. Ma gli obiettivi futuri sono ancora più ambiziosi e prevedono, attraverso l’utilizzo delle biomasse, di arrivare al 50% di fornitura da energia eolica, e al 35% da fonti rinnovabili entro il 2020.
 
La Danimarca si scopre quindi all'avanguardia per la produzione e la gestione dell'energia da fonti rinnovabili. I cittadini, inoltre, risultano ben educati e sensibili alle tematiche ambientali e l'opinione pubblica ha digerito senza troppi problemi l'aumento delle bollette del gas.
 
D'altronde i Paesi nordici si sono sempre dimostrati capaci di veicolare in modo intelligente gli investimenti sulle infrastrutture energetiche a favore dell'ambiente. Di contro i Paesi del sud Europa, e fra questi l'Italia, non si possono definire altrettanto virtuosi.
 
L'Italia, ad esempio, ha alcune delle città più inquinate del vecchio continente, ma prima di prendere provvedimenti ad hoc per l'abiente devono passare ere geologiche. Servono, infatti, politiche nazionali decise, come in Danimarca, per l'aumento di produzione di energia da fonti rinnovabili.
 
Il meccanismo degli incentivi per eolico e fotovoltaico, si sta esaurendo, ma questi sono solo alcuni modi per invertire la tendenza della produzione di energia. Le nostre risorse non si possono concludere qui e bisogna continuare a lavorare per raggiungere gli standard dei Paesi scandinavi.
SuperMoney
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