01/01/2013 - 01:00

Energia, l'Italia ammonita dalla UE

L'Italia è sotto indagine per gli incentivi alla produzione di energia elettrica. È quanto si apprende leggendo un documento fatto pervenire al governo con cui si apre una procedura d'infrazione (2003/2246) concernente alcuni aspetti della tassazione dell'elettricità in Italia.
La Commissione Ue ha compiuto una complessa analisi dei rimborsi e degli incentivi, pagati in bolletta dagli italiani e che lo Stato italiano riconosce poi ad alcune società elettriche dopo l'uscita dal nucleare. Dalle indagini realizzate da Bruxelles risulta che con questo sistema sono state penalizzazione le produzioni estere.
Le tasse pagate dagli utenti italiani gravano sulle bollette di energia elettrica di tutto il paese, indipendentemente dal luogo di produzione, mentre i rimborsi vengono riconosciuti solo ai produttori italiani. Una misura distorsiva che risulta contraria ai principi del mercato europeo.
Secondo la ricostruzione fatta, inoltre, i rimborsi decisi dallo Stato italiano in favore delle aziende che hanno dovuto interrompere la produzione di energia nucleare sono troppo generosi. La Commissione rileva che "una parte dei costi inerenti alla gestione dei rifiuti avrebbe dovuto essere sostenuta dagli operatori nucleari prima della chiusura definitiva degli impianti" e che "in funzione dell'ampiezza del beneficio concesso agli operatori nazionali" la componente tariffaria non è compatibile con l'articolo 30 e l'articolo 110 del Trattato".
Un altro esempio di distorsione del mecato è il caso del Cip6, il provvedimento con cui si decise il sostegno alle fonti rinnovabili e assimiliate. Il finanziamento, si legge nella lettera spedita da Bruxelles, "assume la forma di acquisti garantiti di elettricità da parte dello Stato ad un prezzo superiore a quello di mercato per un periodo di 8 anni". La differenza, che pagano i consumatori con il sovrapprezzo della componente tariffaria A3, va però solo ai produttori italiani.
L'Unione europea chiede infine di essere informata anche sui finanziamenti alla ricerca del campo dell'energia elettrica per capire se anche per questa via non si sia creata una distorsione nel mercato. Secondo, la Ue ad avvantaggiarsi sono 23 imprese, fra le quali Enel, Edison, ERG Rosen Rosignano energia. La Ue stima che solo nel 2005 gli incentivi alle rinnovabili sono ammontati a 1,7 miliardi e alle assimilate a 4 miliardi. Soldi il cui prelievo o distribuzione dovrà essere ripensato se l'Italia verrà condannata dalla Ue. Il governo italiano ha ora 2 mesi per rispondere ai rilievi mossi dalla commissione fornendo anche informazioni sull'entità dei contributi raccolti con le tariffe e la quantità di risorse versate ai produttori nazionali.
Tommaso Tautonico
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