10/09/2015 - 19:30

Energia, le rinnovabili convengono. M5S: Renzi si dia una mossa

Produrre energia elettrica da fonti rinnovabili conviene.
E' quanto emerge da uno studio pubblicato dall'Agenzia internazionale per l'energia (Aie) e dall'Agenzia per il nucleare (Nea) che ha rilevato come il costo dell'energia prodotto da fotovoltaico ed eolico sia finalmente più basso di quello da fonti fossili. Il documento fornisce in dettaglio i costi legati alle diverse tecnologie di generazione di energia in tutto il mondo e dimostra che le fonti rinnovabili possono produrre energia elettrica a vicini o addirittura al di sotto del costo di nuove centrali a base di combustibili fossili.

Rispetto al precedente edizione del rapporto, pubblicata cinque anni fa, viene evidenziato un calo significativo del prezzo dei costi solare ed eolica di generazione, soprattutto per il solare fotovoltaico, dovuto al progresso tecnologico. In ogni caso - e questo è evidente - non è possibile definire la forma più conveniente di produzione di energia elettrica in tutte le circostanze in quanto sono molti i fattori che determinano il costo finale di qualsiasi investimento, influenze principalmente locali, come la struttura del mercato, politica ambientale e la dotazione di risorse.

Nel dettaglio il rapporto esamina i costi di produzione dell'energia di 180 impianti (da quelli nucleari e a combustibili fossili agli impianti eolici e alle istallazioni fotovoltaiche solari, sia residenziali che non) presenti in 22 Paesi, tra cui Brasile, Cina e Sud Africa. L'analisi rivela tra le altre cose come i costi dell'energia nucleare rimangano in linea con il costo di altre tecnologie, in particolare nei mercati che puntano alla decarbonizzazione.
Ma se produrre energia da rinnovabili è così vantaggioso perché il nostro Paese continua ad investire nelle fossili? E quanto pesa questa scelta di politca energetica nazionale sulla bolletta elettrica degli italiani?
A porsi questi interrogativi è il Movimento 5 Stelle, che proprio in virtù dei dati emersi dal rapporto, chiede al govermo di modificare immediatamente la riforma delle componenti tariffarie nella bolletta elettrica "perché mette in difficoltà milioni di famiglie a basso reddito".

Secondo i 5 Stelle infatti qualora non venisse rivista la struttura della riforma ci troveremmo di fronte tre immediati effetti negativi: aumenterà il costo della bolletta del 15-20% per oltre 15 milioni di utenti, ci sarà un blocco degli investimenti sull'autoconsumo da fonti rinnovabili, verranno penalizzati quelli già effettuati e non verrà rispettato il recepimento della normativa europea sul consumo dell'energia elettrica, con il rischio di essere multati dall'Europa.

Com'è possibile che il governo favorisca chi consuma più energia e penalizzi quelle famiglie che mirano al risparmio? In questo modo si incoraggia il consumo di energia prelevata dalla rete - che è ancora in gran parte prodotta da fonti fossili - si moltiplicano le emissioni pericolose nell'atmosfera ed aumenta il costo dell'energia, dicono i 5 Stelle
"Questa pericolosa deriva va frenata. Il nostro Paese ha bisogno di una politica energetica lungimirante, che tuteli le fasce più deboli della popolazione e persegua la sicurezza energetica nel rispetto dell'ambiente" conclude la nota del Movimento.
 
Rosamaria Freda
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