08/11/2013 - 13:30

Energia: impianti a biomasse in partenariato pubblico privato

In Italia, negli ultimi anni, si è assistito alla forte espansione delle Fonti Energetiche Rinnovabili (le cosiddette FER), soprattutto quelle per la produzione di energia elettrica, grazie ai meccanismi incentivanti che hanno favorito una crescita eccezionale nell'installazione di impianti fotovoltaici, eolici e a bioenergie.
Al raggiungimento di tali risultati hanno contribuito anche le amministrazioni pubbliche ricorrendo al Partenariato Pubblico Privato per l'attuazione di programmi di promozione delle fonti energetiche rinnovabili, per la riduzione della dipendenza dalle fonti fossili e per la riduzione delle emissioni di gas serra. Sono questi gli elementi chiave che emergono dai dati messi a disposizione dagli Osservatori per il Partenariato Pubblico Privato nazionale (www.infopieffe.it) e regionale del Lazio (www.siop-lazio.it). E' stato presentato, nella sede della Camera di Commercio di Roma, il manuale "Gli impianti a biomasse in Partenariato Pubblico Privato" curato da Asset Camera, Azienda speciale della CCIAA di Roma, che si è avvalsa per la realizzazione del CRESME Europa Servizi. Il manuale, partendo da un quadro statistico normativo, analizza alcuni casi studio con un approccio prettamente operativo, voluto per le aziende che si avvicinano al Partenariato Pubblico Privato per la prima volta. Casi studio reali in grado di rappresentare e descrivere il percorso attuativo, dalla progettazione all'utilizzo, analizzando rischi e opportunità, anche attraverso interviste dirette ai soggetti che hanno partecipato alle opere. L'obiettivo principale della pubblicazione è quello di favorire la condivisione delle esperienze e delle informazioni per contribuire alla concreta diffusione delle regole di ricorso al Partenariato Pubblico Privato.

Anche questo quarto manuale è articolato - come per i precedenti dedicati agli asili nido, agli impianti fotovoltaici e agli impianti di pubblica illuminazione - in cinque capitoli. Il primo è relativo all'inquadramento del settore rispetto alla definizione di "biomassa", ovvero "la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall'agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l'acquacoltura, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani". Il concetto di biomassa tratta un insieme di materiali molto diversificato per provenienza, per caratteristiche chimico-fisiche, per costo di acquisto, e per possibilità di impiego, ma che hanno la caratteristica comune di avere origine biologica non fossile. Nel primo capitolo si fa inoltre il punto sul contesto energetico italiano e sulle tematiche politiche, normative e finanziarie per l'efficienza energetica e il risparmio energetico. Il secondo capitolo affronta l'analisi del mercato del teleriscaldamento e degli impianti a bioenergie con particolare attenzione a quelli realizzati attraverso le diverse forme di cooperazione tra pubblico privato nel nostro Paese, con l'approfondimento analitico delle iniziative d'importo superiore a 5 milioni di euro. Il terzo capitolo analizza, invece, tre casi di impianti a biomassa realizzati nel Lazio (impianto di trigenerazione a biomasse a servizio dell'incubatore di Colleferro), in Toscana (impianto di teleriscaldamento a biomasse legnose in località Pomino nel comune di Rufina sui monti dell'Appennino toscano)e in Emilia Romagna (sistema di teleriscaldamento integrato con cogenerazione a biomasse a servizio di utenze pubbliche e private del nuovo comparto urbano C4 nel comune di Zola Predosa). Nel quarto capitolo si descrive il 'come fare correttamente', mentre nel quinto capitolo vengono riportate, in ordine cronologico, le principali norme approvate a livello europeo, nazionale e regionale (Regione Lazio) nonché la normativa tecnica nazionale.

La scelta di un manuale sulle bioenergie nasce dalla constatazione che, nella difficile situazione che la nostra economia sta attraversando, esistono opportunità derivanti da una profonda riconfigurazione del mercato, guidato da nuovi driver, il principale dei quali è certo quello dell'energy technology. Si tratta di un'area di innovazione che ha vari settori, tra i quali emerge la produzione delle energie rinnovabili,soprattutto per la produzione di energia elettrica. Il comparto beneficia di una fase fortemente espansiva grazie ai meccanismi incentivanti, posti in atto nei diversi Paesi europei, che hanno favorito, soprattutto negli ultimi dieci anni, una crescita eccezionale nell'installazione di impianti fotovoltaici, eolici e a bioenergie. Nel 2012, in base ai dati provvisori, comunicati dal MISE nel mese di aprile 2013, la quantità di energia rinnovabile consumata sul territorio nazionale è stata pari a circa 26,818 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Tep) e ha garantito il 15% dei consumi energetici interni complessivi. Cinque anni prima, nel 2008, non raggiungeva il 9% dei consumi. Si è passati da un consumo medio annuo del 7%, nel decennio 1998-2007, al 12% nel quinquennio 2008-2012. In base ai dati GSE (Gestore Servizi Energetici), nel biennio 2010-2011,i consumi di energie rinnovabili sono risultati sempre superiori agli obiettivi del Piano di Azione Nazionale (PAN). Questi risultati oltre a confermare la fase espansiva delle rinnovabili, che crescono con ritmi superiori a quelli preventivati, fanno prevedere il raggiungimento degli obiettivi fissati dal PAN con largo anticipo. Infatti se per l'Italia è stabilita per il 2020 una quota del 17% per l'energia da fonti rinnovabili a copertura dei consumi totali di energia, gli ultimi dati disponibili a consuntivo mostrano come nel 2011 (11,5%) sia stata già raggiunta una quota superiore a quella prevista dal PAN per il 2015 (11,2%). Dinamiche simili si rilevano per i settori elettrico, termico e trasporti. In particolare nel settore riscaldamento e raffreddamento, che nel 2011 rappresenta la quota principale dei consumi energetici nazionali, le rinnovabili rappresentano l'11% e in questo ambito un ruolo importante spetta alle biomasse. L'utilizzo delle stesse esclusivamente a scopi termici, per il riscaldamento o per la produzione di acqua calda sanitaria, avviene soprattutto mediante impianti domestici (caldaie, stufe e termocamini) o scambiatori di calore allacciati a reti di teleriscaldamento. I combustibili prevalentemente utilizzati sono le biomasse legnose come legna da ardere in ciocchi, legno sminuzzato (cippato) e pastiglie di legno macinato e pressato (pellet e bricchetti).

Rispetto all'interesse pubblico per la produzione di energia termica ed elettrica da biomassa, i dati sul mercato dei bandi di gara forniscono informazioni interessanti. In Italia il mercato pubblico dei bandi di gara per il teleriscaldamento e gli impianti a bioenergie, tra gennaio 2002 e giugno 2013, è rappresentato da 639 gare per un importo complessivo di 1,4 miliardi. La domanda d'interventi nei settori teleriscaldamento e impianti a bioenergie ha riguardato nell'87% dei casi (559 bandi su 639 totali) conappalti per la sola esecuzione di lavori o appalti integrati di progettazione ed esecuzione. Il restante 13% spetta a contratti di PPP che combinano l'esecuzione dei lavori con la progettazione, la fornitura e l'installazione degli impianti di produzione e distribuzione, la manutenzione e la gestione del servizio. In termini di importi il PPP rappresentail 35% del mercato di riferimento.

L'Osservatorio nazionale del Partenariato Pubblico Privato, tra gennaio 2002 e giugno 2013, ha censito, sull'intero territorio nazionale, 80 gare, del valore complessivo di 484 milioni di euro, riconducibili a operazioni di PPP per la costruzione e gestione di reti di teleriscaldamento urbano, di impianti per la captazione e valorizzazione energetica del biogas, di impianti di produzione di energia termica ed elettrica da biomasse, di impianti di incenerimento dei rifiuti solidi urbani con produzione di energia elettrica e termica. Il manuale operativo sugli impianti a biomassa,promosso da Asset Camera,Azienda Speciale della Camera di Commercio di Roma,è pensato come uno strumento per le imprese e le Pubbliche amministrazionie punta a dare risposte concrete ai fabbisogni conoscitivi del mercato. La pubblicazione è disponibile sul sito dell'Osservatorio Pubblico Privato del Lazio (www.siop-lazio.it) dal 5 novembre, previa registrazione.
Tommaso Tautonico
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