17/04/2013 - 20:04

Enel Green Power, investimenti in rinnovabili nei Paesi emergenti

Presentato il nuovo piano industriale di Enel Green Power, che prevede 6,1 miliardi di investimenti soprattutto nei Paesi emergenti.
Temi quali ecosostenibilità e tutela ambientale stanno finalmente iniziando a diffondersi in modo significativo anche nel nostro paese. Questo si può constatare anche attraverso i piccoli gesti compiuti dai consumatori. Molti di loro, ad esempio, al momento di confrontare le tariffe di energia presenti sul mercato preferiscono optare per un contratto che preveda una fornitura interamente green anche a costo di spendere un po’ di più.
 
Per adeguarsi a questa nuova tendenza di consumo, gli operatori del settore stanno progressivamente ampliando la loro offerta. Enel Green Power, ad esempio, ha presentato il nuovo programma industriale che costituirà la linea operativa dell’azienda per i prossimi quattro anni. La società attiva come fornitore di energia rinnovabile ha stimato che i margini saliranno a 1,8 miliardi nel 2013 e a 2,4 miliardi nel 2015, il tutto con l’intento di toccare quota 2,7 miliardi nel 2017.
 
Per quel che riguarda il carico di potenza installata, la controllata di Enel Energia ha tracciato un piano che prevede di raggiungere quota 12,4 gigawatt nei prossimi quattro anni. I dati sono stati presentati dalll’ad Francesco Starace, che ha sottolineato anche che la società concentrerà la propria crescita soprattutto nei Paesi emergenti (circa il 70% dei nuovi progetti), e non in Europa e Stati Uniti.
 
Il perché di una simile linea strategica è riassunta dalle parole dello stesso Starace: “La crescita dei fondamentali macroeconomici traina un notevole incremento della domanda elettrica che, unitamente all'abbondanza di risorse naturali, permette alle rinnovabili di svilupparsi in maniera competitiva”. 
 
Nel corso della presentazione Starace ha poi tenuto a sottolineare come Enel Green Power si autofinanzierà: “Il piano prevede una generazione di flussi di cassa pari a 8,4 miliardi che andranno a coprire investimenti totali per 6,1 miliardi, pagare oneri finanziari per 1,5 miliardi e dividendi per 1,1 miliardi”, diversificando gli investimenti in vari paesi, onde evitare di subire il peso di eventuali mutamenti del background macro-economico e legislativo cui possono andare incontro i singoli Stati. 
 
L’ad ha infine precisato che l’azienda investirà solo in quelle tecnologie che garantiscono una generazione di cassa maggiormente elevata (idroelettrico e geotermico), ritenendo lo sviluppo di fonti come il fotovoltaico e l’eolico ancora troppo legato alla dinamica degli incentivi.
 
Paesi come Brasile, India, Cina e Sud Africa, dall'economia in grande sviluppo potranno usufruire quindi di grandi investimenti nel settore dell'energia rinnovabile. Si tratta di paesi vastissimi con un grande fabbisogno giornaliero di energia sia da un punto di vista domestico sia dal punto di vista industriale.
 
La sfida di Enel sta proprio nel portare in questi paesi modernità, benessere e lavoro con l'auspicio che queste opportunità per altri si possano ripercuotere positivamente anche sull'economia italiana. E' vero che il meccanismo degli incentivi nel nostro paese sta esaurendo la sua linfa vitale, ma non è il momento di arrendersi e regredire alle fonti di energia inquinanti.
SuperMoney
autore