27/09/2014 - 17:00

Emergenza Xylella: a rischio oltre 23 mila ettari di uliveti

La Cia: ora subito la firma del ministro Martina e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, così le misure saranno operative. Poi bisognerà lavorare per un'azione straordinaria sul fronte delle emergenze fitosanitarie: la Xylella rischia di non essere l'unico organismo nocivo contro cui si dovrà combattere in futuro e occorre essere più preparati.
"Salutiamo positivamente l'approvazione in Conferenza Stato-Regioni del decreto per l'emergenza Xylella fastidiosa. Ora il decreto andrà alla firma del ministro Maurizio Martina e auspichiamo che, nel più breve tempo possibile, sarà pubblicato in Gazzetta". Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, spiegando che "bisogna fare in fretta, visto che il batterio minaccia oltre 23 mila ettari di uliveti nel territorio salentino della Puglia e rischia di attaccare altre piante, mettendo a dura prova il comparto olivicolo locale e le migliaia di aziende coinvolte". Più in dettaglio, spiega la Cia, "nel decreto approvato ieri, sono previste le misure fitosanitarie necessarie a prevenire l'introduzione e la diffusione del patogeno sul territorio nazionale, sia le azioni specifiche e mirate per la zona colpita della provincia di Lecce. Nel testo, che già conteneva le disposizioni della Commissione europea del 23 luglio scorso, sono inserite tutte le misure fitosanitarie per il contenimento della zona infetta, e istituiti cordoni, le cosiddette "zone cuscinetto", per le zone immediatamente circostanti la zona infetta.

Nel decreto sono previsti anche il monitoraggio, trattamenti specifici contro i vettori della malattia, l'eliminazione delle piante ospiti erbacee e l'estirpazione di eventuali piante infette, il potenziamento dei controlli e la comunicazione in merito". Ma per la Cia, che da tempo ha inserito i problemi delle nuove fitopatie come uno degli elementi strategici della propria azione politica, "c'è bisogno di maggiore tempestività e di misure più importanti. L'aumento vertiginoso degli scambi di materiale vegetale su tutto il pianeta e il fenomeno dei cambiamenti climatici sta infatti radicando sul nostro territorio parassiti e fitopatologie nuove, che non trovando fattori naturali di contrasto, si sviluppano rapidamente con enormi danni economici agli agricoltori e pesanti ripercussioni su habitat e paesaggio agrario di vaste aree. Non solo, le difficoltà di movimentazione delle produzioni stanno creando gravi danni anche alle produzioni florovivaistiche (la malattia colpisce anche alcune essenze da vivaio)". Per questo, la Cia ritiene che sia giunto il momento "per un'azione straordinaria sul fronte delle emergenze fitosanitarie, da affrontare in maniera organica a livello Ue e nazionale.

Si tratta di agire su diversi piani, dal potenziamento della ricerca alla diffusione di tecniche di difesa adeguate, dal maggior controllo internazionale sugli scambi al miglioramento della capacità di intervento nelle fasi di emergenza, fino al potenziamento degli strumenti di risarcimento. La Xylella, infatti, rischia di non essere l'unico organismo nocivo contro cui si dovrà combattere in futuro e occorre essere più preparati". La Cia, pertanto, chiede azioni più incisive "tanto per la prevenzione quanto per i risarcimenti alle perdite di reddito subite dagli agricoltori. In tal senso, occorre mobilitare tutte le opportunità presenti nei Psr ancora in corso di spesa". Per questo impegno straordinario, inoltre, la Cia propone di "rafforzare e rendere più tempestivi sia gli interventi in caso di crisi sia gli strumenti di gestione del rischio, come ad esempio quelli assicurativi e mutualistici prefigurati con la recente proposta di piano operativo nazionale".
Marilisa Romagno
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