01/01/2013 - 01:00

Efficienza energetica, Kyoto club e ritardometro

Nasce il ritardometro come strumento per tenere sempre alta l'attenzione sulla difficoltà di tradurre in un quadro normativo efficiente il sistema dell'efficienza energetica degli immobili.
Si ricorda ai lettori che è on line sul sito del Kyoto Club il "ritardometro" il quale è uno strumento nato dall'esigenza di agire sulle autorità pubbliche e sui centri decisionali con il fine di evitare quanto già accaduto con i provvedimenti sui titoli di efficienza energetica, previsti nell'agosto 2008 dal Dlgs 115 e dal decreto gemello, Dlgs 99 del 2009, ma mai venuti alla luce.

Infatti, la direttiva europea 28 del 2009, recepita dal Dlgs 28/2011, prevede nel caso di mancato raggiungimento del 17% di penetrazione delle rinnovabili elettriche e termiche sui consumi finali, un sistema sanzionatorio gestito con procedure comunitarie; ma per l' obiettivo servono i decreti attuativi indicati da suddetto provvedimento. Si tratta di un decreto che contiene  principi degni di interesse.

Su questa problematica c'è urgenza nel prendere decisioni, perché c'è un'altra partita da valutare, quella del monte incentivi previsto con il decreto legislativo 28/2011. Da parte sua, il governo ha deciso che gran parte degli strumenti di incentivazione verranno finanziati attraverso le tariffe elettriche e gas, potenziando le tariffe omnicomprensive e riducendo di fatto l'impatto dei certificati verdi senza affrontare, però, la problematica della mancata conferma del 55%.
In definitiva, questa situazione fa ritenere che lo spazio per le altre tecnologie possa essere compresso se non verranno fuori quanto prima gli strumenti e un quadro regolatorio adeguato.

Ciò fa emergere un quadro generale di cronica carenza di governance di questi settori, che manda in sofferenza migliaia di operatori, nonostante stiamo di fronte ai comparti industriali che finora hanno meglio retto la crisi. In questo modo, si delinea un quadro generale caratterizzato da balbettii e di incertezze che pesa molto più della quantità degli incentivi. 
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Alessio Elia
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