07/10/2014 - 11:53

Efficienza energetica, Galletti: incentiva occupazione e crescita. Ma servono investimenti privati

Sicurezza energetica e crisi russo-ucraina, mercato unico dell'energia, efficienza energetica e politiche clima/energia al 2030.
Questi i temi al centro del Consiglio informale dei ministri per l'Energia e dell'Ambiente dell'Unione europea, che si è tenuto a Milano in vista del Consiglio Europeo del 24 ottobre.
 
Ma è stata in particolare l'efficienza energetica ad essere analizzata nel corso dell'incontro, anche alla luce dell'ampio dibattito che sta prendendo piede nel nostro Paese sul bonus per l'efficientamento energetico nell'edilizia che dovrebbe essere prorogato anche per il 2015, almeno secondo i recenti annunci del ministro delle Insfrastrutture, Maurizio Lupi.
 
"L'efficientamento energetico serve a contribuire in modo determinante a diminuire le emissioni di Co2 in atmosfera ed è parte importante dell'accordo contro i cambiamenti climatici che affronteremo il 23 nel Consiglio Europeo e nelle prossime scadenze di Lima e Parigi" ha detto a questo proposito il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti ritornando sulle priorità ambientali del governo Renzi, tre le quali - appunto - l'efficienza energetica. 
 
"E' anche però un grande aiuto a Paesi in termini di occupazione , crescita e rilancio dei consumi: fare efficienza energetica significa pesare meno sulle bollette delle famiglie europee e italiane. E' lo strumento per rilanciare la crescita e rimettere in modo l'economia, specie quella piccola e piccolissima impresa in crisi anche per mancanza di liquidità. Parliamo di interventi anche piccoli su infissi, lampadine, caldaie: dal punto di vista occupazionale è un elemento indispensabile. Credo che su questo l'Europa debba avere posizione molto avanzata in termini di target: i Paesi devono capire l'importanza di questo strumento" ha continuato Galletti. 
 
L'efficienza energetica è destinata a svolgere un ruolo fondamentale nella transizione verso un sistema energetico sostenibile, sicuro e competitivo incentrato su un mercato interno dell'energia. E la recente Comunicazione della commissione Europea su "l'efficienza energetica e il suo contributo a favore della sicurezza energetica e del quadro 2030 in materia di clima ed energia" va in questa direzione, proponendo azioni concrete per ridurre la dipendenza energetica nel futuro prossimo e a lungo termine, ha aggiunto il ministro. 
 
Ma il problema rimane uno: convogliare sugli investimenti in efficienza energetica un adeguato flusso di risorse finanziarie private. Più in particolare, l'accesso al credito è ostacolato da diversi fattori come la mancanza di informazione/expertise per la valutazione degli interventi, i tempi di rientro degli investimenti non sempre immediati, l'insufficienza patrimoniale da parte degli imprenditori. In questo contesto, sembra prioritario arrivare a generare il massimo effetto-leva sulle risorse finanziarie pubbliche disponibili attraverso l'uso delle garanzie, del co-finanziamento e di altri strumenti più complessi: per l'Italia ad esempio, è da questa prospettiva che si deve guardare alle gestioni del nuovo Fondo Nazionale per l'efficienza e del Fondo rotativo di Kyoto, ha precisato ancora il titolare del dicastero dell'Ambiente. 
 
Galletti ha infine concluso il suo intervento ricordando come "gli investimenti in efficienza energetica siano legati a prospettive di sviluppo economico, a posti di lavoro già creati e da creare, a miglioramenti non solo economici ma anche ambientali". 
 
Rosamaria Freda
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