01/01/2013 - 01:00

Ecopneus: il contributo per il recupero dei pneumatici non è una tassa

Il contributo ambientale non è una tassa ma l'importo necessario per contribuire al completo trattamento dei Pneumatici Fuori Uso (PFU). Razionalizzarlo significa rendere trasparente un costo da sempre già compreso nel prezzo di vendita dei pneumatici.
 
A specificarlo è Ecopneus scpa, la società senza scopo di lucro per il rintracciamento, la raccolta, il trattamentoe la destinazione finale dei Pneumatici Fuori Uso (PFU), creata dai principali produttori di pneumatici operanti in Italia in base all'art. 228 del Decreto Legislativo 152/2006.
In una nota si legge che il contributo ambientale dovrà essere evidenziato dal rivenditore sullo scontrino o in fattura per l'acquirente di pneumatici nuovi.
In questo modo sarà versato solo da chi acquista pneumatici nuovi e sarà destinato esclusivamente al finanziamento delle operazioni di raccolta e recupero, sotto il controllo del Ministero dell'Ambiente. 
 
Con il nuovo sistema gli operatori del ricambio usufruiranno quindi gratuitamente del servizio di ritiro dei PFU e l'automobilista potrà essere sicuro del fatto che il contributo ambientale versato all'atto dell'acquisto del pneumatico nuovo servirà a coprire i costi di un sistema efficiente ed efficace di raccolta e di riciclo dei PFU, garantendo alla collettività e al Paese una serie di vantaggi tra cui la lotta a speculazioni e pratiche illegali; emersione e recupero della quota di PFU attualmente al di fuori dei circuiti legali; la lotta alle discariche abusive e incontrollate di PFU riducendo anche i costi necessari per la bonifica delle zone contaminate, che ricadono sui cittadini; la riduzione dei rischi di incendi incontrollati dei depositi abusivi di pneumatici, difficilmente domabili e che causano la dispersione di sostanze nocive nell'aria e di percolati nel suolo; la creazione di un sistema industriale e promozione di un'economia del riciclo che porterà sviluppo economico e nuova occupazione. 
 
 
Lisa Zillio
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