11/04/2025 - 11:54

Economia circolare: oltre 6 tonnellate di bucce di nocciola trasformati in mangimi per animali

Prosegue la collaborazione tra cinque università italiane e diverse aziende del settore food, che prevede l’uso di scarti agroalimentari per l’alimentazione animale.

 

 

Economia circolare

Si consolida il progetto sperimentale “Live-Haze”, di cui il Gruppo Nestlé in Italia è partner. Grazie al finanziamento del fondo PRIN (Progetti di Rilevante Interesse Nazionale) del Ministero dell’Università e della Ricerca, il progetto sta studiando la possibilità di valorizzare vari scarti agroindustriali, tra cui le cuticole di nocciola, impiegandoli come ingredienti per la produzione di mangimi zootecnici, con l’obiettivo di favorire la creazione di un nuovo modello di economia circolare. Nestlé ha destinato al programma gli scarti del processo di tostatura delle nocciole del suo stabilimento Perugina di San Sisto (PG) e, attraverso il contribuito di altre aziende del comparto che hanno aderito all’iniziativa, attualmente sono già state raccolte e utilizzate per l’alimentazione animale oltre 6 tonnellate di cuticole di nocciole. 
 
Il loro uso nella nutrizione degli animali risulterebbe particolarmente idoneo grazie all’elevata concentrazione di polisaccaridi, acidi grassi e sostanze antiossidanti come i tocoferoli. Al progetto “Live-Haze” prendono parte team di diverse università italiane: Università di Torino, Università di Catania, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Perugia e Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Oltre all’analisi qualitativa sulla carne e il latte derivante da bestiame che ha seguito questo tipo di alimentazione, i ricercatori stanno sondando l’opinione dei consumatori per capire se siano favorevoli a nutrirsi di carne ottenuta da bovini alimentati con mangimi non tradizionali, ma realizzati con sottoprodotti dell’industria agroalimentare. Lo studio condotto dal team dell’Università di Torino, composto da scienziati e scienziate dei Dipartimenti di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari e di Scienze Veterinarie, dimostra come il livello di consapevolezza e sensibilità ambientale dei i consumatori possa influenzare le loro scelte alimentari a tal riguardo. 
 
In particolare, lo studio ha dimostrato come i partecipanti fossero tendenzialmente favorevoli all’idea di consumare carne ottenuta da bovini alimentati con mangimi non tradizionali, soprattutto se informati dei benefici ambientali e per la salute animale derivanti dai mangimi stessi. Tuttavia, coloro che si dichiaravano poco interessati ai metodi di alimentazione animale e alle tematiche di sostenibilità ambientale, tendevano a manifestare un maggiore scetticismo nei confronti di questi mangimi alternativi. Sulla disponibilità ad accettare ingredienti non tradizionali nell’alimentazione del bestiame pesano quindi vari fattori ideologici e caratteriali, tra cui la sensibilità ambientale e la paura di provare nuovi alimenti, che possono influenzare la percezione individuale di rischi e benefici associati agli stessi. In sintesi, si può affermare che il livello di sensibilità verso tematiche ambientali rappresenti un elemento chiave nella disponibilità ad accettare questa novità, mentre le preoccupazioni riguardo ai possibili effetti sulla salute costituiscono il principale ostacolo da superare. 
 
La partecipazione al progetto “Live-Haze” si inserisce nel più ampio impegno che Nestlé sta compiendo per la sostenibilità del proprio business, con l’obiettivo di generare un impatto positivo sulle comunità e sul pianeta. Il Gruppo sta lavorando per accelerare la transizione verso pratiche di agricoltura rigenerativa, migliorare la riciclabilità dei propri imballaggi, promuovere la creazione di nuovi modelli di economia circolare, dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030 e raggiungere quota zero entro il 2050. 
“Il progetto Live-Haze dimostra che è possibile creare un innovativo modello di economia circolare, che non riduca solo gli sprechi, ma che riesca a trasformare uno scarto di produzione in mangime per animali, contribuendo così a una filiera più circolare. Siamo orgogliosi di prender parte alla sperimentazione e di aver contribuito, insieme agli altri partner, a raccogliere 6 tonnellate di cuticole di nocciola. Crediamo fermamente che iniziative come questa, che vedono lavorare fianco a fianco diversi attori, come aziende e università, possano fare davvero la differenza” ha dichiarato Marta Schiraldi, Head of Sustainability Nestlé Italia.

Marilisa Romagno
autore
Articoli correlati