01/01/2013 - 01:00

Econnect: sviluppare corridoi ecologici lungo le Alpi

Si è svolto, a Berchtesgaden, in Germania il convegno di chiusura del Progetto ECONNECT che ha visto riuniti rappresentanti politici dei sei paesi alpini coinvolti, esperti e ricercatori scientifici e istituzioni a livello locale e internazionale. In occasione dell'evento sono stati presentati, a un'ampia platea, i risultati del progetto che, tra i primi, ha trattato il tema della connettività alpina con un approccio integrato e multidisciplinare.
Finanziato dall'Unione Europea attraverso il Programma Alpine Space e il Fondo di Sviluppo Regionale (FESR), Econnect ha come obiettivo il miglioramento della connettività ecologica nelle Alpi.Questo progetto ha coinvolto alcune organizzazioni internazionali legate alla Convenzione Alpina, istituti scientifici e istituzioni locali, che hanno unito le loro forze per vagliare le migliori azioni di coordinamento.
La conferenza finale ha raccolto proposte per la protezione, il miglioramento e lo sviluppo dei corridoi ecologici lungo l'arco alpino. "Il risultato più importante e, per certi versi, sorprendente, è che la connettività delle Alpi è buona", ha dichiarato Chris Walzer, capofila di ECONNECT, che continua: "Proprio per questo la guardia non va abbassata. I collegamenti tra gli habitat alpini vanno preservati e mantenuti sia attraverso una saggia e lungimirante gestione del territorio, sia tramite strumenti specifici". Tra questi strumenti, i ricercatori di Econnect ne hanno sviluppato uno altamente innovativo, la piattaforma JECAMI, un sistema di mappatura di barriere e corridoi ecologici che permette di vedere sullo schermo i percorsi seguiti dalle specie per poterli proteggere e considerare durante il processo di pianificazione territoriale.

Anche le sette regioni pilota del progetto hanno contribuito con azioni concrete, come dimostra quanto avvenuto nel Parco Naturale delle Alpi Marittime. Oltre a implementare un sistema di visualizzazione dei cavi di skilift e funivie, gli studi effettuati dal personale del Parco hanno permesso di allertare le autorità pubbliche per rimuovere dal piano regolatore un intervento su un territorio individuato da ECONNECT come corridoio per la migrazione della fauna. Dal progetto ECONNECT è anche emerso che le "barriere" più profonde che devono essere colmate per raggiungere un'efficace collaborazione internazionale per la protezione degli ecosistemi alpini sono quelle culturali. ECONNECT ha dunque rappresentato un'opportunità per confrontarsi su questi temi da una prospettiva più ampia, e ha messo a punto alcune linee guida per superarle. Condividere i dati ambientali, a livello europeo, per facilitare la ricerca è sicuramente l'iniziativa più banale, ma allo stesso tempo la più importante e, ad oggi, meno osservata. La condivisione dei dati ambientali a livello panalpino è infatti condizione necessaria per un'efficace collaborazione tra paesi che abbia, come fine, la protezione della biodiversità.

Il progetto ha visto come soggetti coordinatori la University of Veterinary Medicine di Vienna e il Research Institute of Wildlife Ecology (FIWI). Sono stati invece partner, dall'Austria, la University of Innsbruck - Institute Ecology, la Umweltbundesamt GmbH, il Gesause National Park GmbH e l' Hohe Tauern National Park. Dall'Italia il Ministero dell'Ambiente, la European Academy di Bolzano, il WWF Italia, il Parco Naturale Alpi Marittime e la Regione Autonoma Valle d'Aosta. Dalla Francia, il Council of Department of Isère, la Task Force Protected Areas - Permanent Secretariat of the Alpine Convention e il Scientific Research Centre CEMAGREF. Hanno completato la lista dei partner il National Park Berchtesgaden tedesco, la CIPRA International del Lichtenstein e lo Swiss National Park.
Marilisa Romagno
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