20/08/2014 - 09:51

Earth Overshoot Day: la Terra è andata in "deficit ecologico"

Da ieri la Terra è in "deficit ecologico". Il 19 agosto è stato infatti l'Earth Overshoot Day, ovvero il giorno in cui la nostra impronta ecologica ha superato il budget annuale del Pianeta.
Secondo i calcoli del Global Footprint Network, un centro di ricerca internazionale sulla sostenibilità che studia l'andamento dell'impronta ecologica dell'umanità rispetto alla biocapacità naturale, ci sono voluti meno di otto mesi per far sì che l'impronta dell'umanità abbia superato la capacità rigenerativa della Terra di quell'anno.

Attualmente l'86% della popolazione mondiale vive in Nazioni che richiedono alla natura più di quanto i loro ecosistemi nazionali riescano a produrre, spiega il Global Footprint Network aggiungendo che avremmo bisogno di 1.5 Terre per produrre le risorse ecologiche rinnovabili necessarie per sostenere l'Impronta attuale dell'umanità.

I costi della nostra spesa ecologica eccessiva stanno diventando sempre più evidenti, continua l'associazione. L'interesse che stiamo pagando sul crescente debito ecologico che si concretizza in deforestazione, scarsità di acqua dolce, erosione del suolo, perdita di biodiversità e accumulo di CO2 nella nostra atmosfera va di pari passo con i crescenti costi umani ed economici.
 
A lungo termine i governi che ignorano i limiti delle risorse nel loro processo decisionale potrebbero mettere a rischio la loro performance economica. In tempi di persistente "overshoot", quei Paesi che si trovano in situazione di deficit di biocapacità si renderanno conto che la riduzione della loro dipendenza dalle risorse coincide con i loro interessi. Al contrario, i Paesi che sono dotati di riserve di biocapacità hanno un forte incentivo a preservare questi beni ecologici che costituiscono una crescente vantaggio competitivo in un mondo caratterizzato da vincoli ecologici sempre più stringenti
 
A fronte di tutto ciò un crescente numero di nazioni si sta attivando in vari modi. Le Filippine per esempio stanno per adottare l'impronta ecologica come indicatore per le loro politiche nazionali - il primo paese nel Sud-Est asiatico a farlo - attraverso il loro Land Use Act Nazionale. Questa legge è stata pensata per proteggere i territori dallo sviluppo caotico e per pianificare l'utilizzo e la gestione delle proprie risorse fisiche. I legislatori stanno quindi cercando di integrare l'impronta ecologica nella politica nazionale, ponendo il tema dei limiti delle risorse al centro del processo decisionale.
 
Indipendentemente dalle specificità di un Paese, incorporare il rischio ecologico nella pianificazione economica e nella strategia di sviluppo non è solo un atto di lungimiranza ma è un atto necessario ed urgente, conclude l'organizzazione. 
 
Clicca qui per calcolare la propria impronta ecologica e sapere cosa si può fare per ridurla.
Rosamaria Freda
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