14/09/2010 - 20:27

Dressed up: il made in Italy sostenibile e fatto a mano

Si rinnova il prossimo 27 settembre l'appuntamento con Dressed Up, la sfilata di moda critica e indipendente organizzata da Isola della Moda e realizzata in collaborazione con Terre di Mezzo Eventi e AG22.
Dressed up rappresenterà così, durante la settimana della moda milanese, il primo evento italiano interamente dedicato alla moda critica e sostenibile, un settore in continua crescita che vede sempre più attrarre l'attenzione non solo del grande pubblico ma anche degli addetti ai lavori.

In passerella sfileranno le collezioni primavera/estate 2011 di 13 stilisti indipendenti: capi unici, nati dal recupero di capacità manuali e creative, che mirano a valorizzare la "micro" e piccola economia del sistema moda attraverso l'unione di innovazione e tradizione.
Solo in questo modo, basandosi cioè sulla filiera corta, l'utilizzo di materiali riciclati, filati e tessuti bio o comunque prodotti in Italia, il made in Italy potrà finalmente riconquistare il proprio significato originario di capo fatto a mano in Italia.

Gli abiti verranno indossati da modelle di tutte le taglie ed età, selezionate attraverso un vero e proprio casting, pubblico e aperto a tutte.
Novità di questa edizione saranno i modelli unici ed esclusivi realizzati nel Sud del mondo da stilisti e designer in collaborazione con Ong e realtà del commercio equo e solidale, con lo scopo di far conoscere la creatività, la ricerca stilistica e l'alto livello qualitativo raggiunto da queste produzioni rispettose della dignità dei lavoratori e dell'ambiente.
Dressed Up si svolgerà a Milano nello spazio AG22, un'ex opificio di 1600 metri quadrati finemente ristrutturato ed allestito ad hoc per l'occasione.

Nei giorni successivi alla sfilata, la location prenderà nuova forma ed ospiterà So Critical So Fashion, un evento ideato da Isola della Moda e Terre di mezzo Eventi, dove 30 brand avranno a disposizione un corner di vendita della collezione in corso A/I 2010; uno showroom per presentare e promuovere la prossima collezione P\E verso gli operatori e la stampa di settore; una "piazza" dove fare acquisti, intrecciare relazioni, rilassarsi e divertirsi grazie al ricco programma di iniziative collaterali.
Attraverso il contatto diretto e trasparente il consumatore avrà così la possibilità di acquistare "un prodotto" e non l'immagine che esso dà di sé.
Moda critica dunque come "rete" tra produttori e consumatori, capace di vestire i capi che indossiamo di nuovi significati, facendoli diventare portatori dei nostri valori, della nostra identità e del nostro stile di vita.
Lisa Zillio
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