17/07/2014 - 11:15

Dl Competitività: ecco gli emendamenti che modificano lo "spalma incentivi" per le rinnovabili

Sono circa 1700 gli emendamenti presentati dalle commissioni Ambiente e Industria del Senato al decreto legge n. 91 del 2014, ovvero il cosiddetto decreto legge Competitività.
Il testo contiene il cosiddetto "spalma incentivi", che ridisegna il meccanismo di assegnazione degli incentivi per gli impianti fotovoltaici sopra ai 200 kW di potenza contenuto nel pacchetto taglia-bollette. Il provvedimento, in vigore dal 24 giugno scorso, giorno della sua pubblicazione  sulla Gazzetta ufficiale, dovrà essere convertito in legge entro il 23 agosto prossimo, pena la decadenza.
 
Ma veniamo ad alcune delle proposte di modifica presentate al testo. Gli emendamenti che portano la firma del senatore del Movimento 5 Stelle Gian Pietro Girotto mirano in particolare a sopprimere gli articoli 24, 25 e 26 del decreto. La tassa che il governo impone ai produttori di energia elettrica per finalità di autoconsumo rischia, secondo il parlamentare, di pregiudicare irreparabilmente lo sviluppo di un settore con forti potenzialità di crescita, in grado di qualificare la produzione nazionale a livello mondiale nel campo della generazione distribuita e delle smart technology.  Secondo Girotto questi articoli delineano una politica energetica nazionale improntata a favorire le imprese che impiegano combustibili fossili e, in particolare, le imprese cosiddette "energivore", spinte ad incrementare i livelli di consumo energetico per ottenere sconti in bolletta. In particolare desta preoccupazione, secondo Girotto, la retroattività di queste disposizioni poiché le regole a cui devono sottostare gli operatori del settore sono cambiate in corso d'opera nuocendo alla credibilità nazionale. 
 
L'emendamento presentato dal senatore del Pd Salvatore Tommaselli chiede di non far valere lo "spalma incentivi" per gli impianti che accettino una riduzione dell'incentivo rispettivamente al 3% per quelli tra 200 e 500 kW, al 4,5% tra 500 e 1 mW e al 6% per quelli di potenza superiore. Sempre del Pd è il senatore Francesco Scalia che firma due emendamenti che prevedono di eliminare la retroattività e ridurre il peso della misura sul fotovoltaico, spalmandola su tutte le fonti di energia rinnovabile incentivate.
 
Ma non finisce qui. Anche Confindustria ha chiesto di emendare l'articolo 26 del testo proponendo che una parte del fabbisogno finanziario necessario alla copertura degli oneri per l'incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili possa essere reperita sul mercato mediante l'emissione di obbligazioni.
 
Le commissioni dovranno ora procedere al voto sugli emendamenti in vista dell'arrivo in Aula del testo, previsto per il 21 luglio. 
 
Clicca qui per scaricare il resoconto delle commissioni d Senato con i testi degli emendamenti presentati al provvedimento. 
Rosamaria Freda
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