01/01/2013 - 01:00
Depuratori: come potevano e potranno essere
Pubblichiamo un articolo inviato da Luigi Pezone che ci permette di riflettere su come sono attualmente i depuratori e fornisce spunti su come potrebbero essere in futuro.
Pensando alla centenaria storia degli impianti di depurazione, ai vari tipi di sgrigliatori, dissabbiatori, decantatori, sedimentatori, percolatori, flocculatori; ai vari tipi di aerazione, ossidazione, pre e post nitrificazioni, pre e post denitrificazioni, pre e post precipitazioni chimiche, filtri biologici, filtri a membrana, bioreattori anaerobici e aerobici, SBR, ispessitori, biodischi, reattori biologici, sistemi di disidratazione e stabilizzazione dei fanghi, digestori a caldo e a freddo e alle varie macchine depuratici al servizio dei vari sistemi tuttora in competizione tra loro mi sembrava impossibile che fosse sfuggito qualcosa di importante nei sistemi depurativi. Eppure è successo.
Mi è bastato guardare i depuratori dal punto di vista delle emissioni atmosferiche che è crollato tutto il castello costruito intorno ad essi, anche se nessuno vuole accettarlo per gli enormi interessi che si andrebbero a toccare. Nessuno difende i depuratori, ma di fatto, si è scelto unanimemente e semplicemente di ignorare la proposta dei “depuratori coperti” e la depurazione globale che potrebbe consentire ai depuratori delle acque di assumere un ruolo importantissimo e inaspettato anche per migliorare l’aria e, probabilmente, diventare i protagonisti principali nella lotta contro il riscaldamento globale del pianeta. Ma i depuratori così come sono stati concepiti non vanno bene: sono completamente da rifare. I nostri predecessori hanno insistito soprattutto sugli impianti a fanghi attivi superando più o meno tutte le difficoltà con tantissime varianti. Ma i risultati non sono stati tra i migliori, se ancora oggi tutti i tecnici e i ricercatori sono concentrati soltanto sui depuratori che tra l’altro trattano pochissima acqua. Tutto ciò ci ha portato a trascurare la protezione ambientale.
Mi è bastato guardare i depuratori dal punto di vista delle emissioni atmosferiche che è crollato tutto il castello costruito intorno ad essi, anche se nessuno vuole accettarlo per gli enormi interessi che si andrebbero a toccare. Nessuno difende i depuratori, ma di fatto, si è scelto unanimemente e semplicemente di ignorare la proposta dei “depuratori coperti” e la depurazione globale che potrebbe consentire ai depuratori delle acque di assumere un ruolo importantissimo e inaspettato anche per migliorare l’aria e, probabilmente, diventare i protagonisti principali nella lotta contro il riscaldamento globale del pianeta. Ma i depuratori così come sono stati concepiti non vanno bene: sono completamente da rifare. I nostri predecessori hanno insistito soprattutto sugli impianti a fanghi attivi superando più o meno tutte le difficoltà con tantissime varianti. Ma i risultati non sono stati tra i migliori, se ancora oggi tutti i tecnici e i ricercatori sono concentrati soltanto sui depuratori che tra l’altro trattano pochissima acqua. Tutto ciò ci ha portato a trascurare la protezione ambientale.
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Tommaso Tautonico
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