12/07/2016 - 14:30

Decreto Ilva: porterà all'aumento delle bollette energetiche degli italiani?

L'Autorità per l'Energia lancia un allarme. Ritiene che il finanziamento statale pari a 400 milioni di euro necessario per salvare l'Ilva potrebbe gravare sulle bollette energetiche delle famiglie italiane. Secondo il ministero dello sviluppo economico questo rischio non sussiste.
L' Autorità per l'Energia lancia l'allarme Ilva. Secondo il Garante, il decreto che regola il finanziamento statale di 400 milioni per il risanamento ambientale e sanitatio dell'acciaieria tarantina rischia di rivelarsi un'amara sorpresa per famiglie e imprese italiane che potrebbero pagarne il conto direttamente in bolletta. A smentire questa ipotesi interviene immediatamente il Mise dichiarando che il rischio non esiste e che non ci sarà nessun aumento in bolletta per le famiglie italiane le quali non saranno influenzate dal decreto sul finanziamento dell'Ilva.

I decreti Salva-Ilva, varati negli ultimi due anni, assicurano all'azienda la possibilità di contrarre finanziamenti statali, previa restituzione nell'esercizio finanziario nel quale sono stati erogati; nel 2016 il finanziamento è pari a 400 milioni di euro. Con il nuovo decreto il termine per il rientro dei fondi è stato spostato al 2018 e si è deciso di coinvolgere la vecchia Cassa Conguaglio, ridenominata Cassa per i servizi energetici e ambientali (Csae) che ha il compito di provvedere agli oneri, riscuotere, gestire ed erogare tariffe agli operatori.

L'Autorità per l'Energia ritiene che si ridurrebbero i margini di flessibilità di manovra da parte di Csea per le attività di competenze nei settori energia e ambiente, e questo potrebbe determinare la necessità di acquisire ulteriore gettito e gravare sulle bollette energetiche di imprese e famiglie italiane. I rischi di aumenti tariffari sulle bollette energetiche si manifesterebbero solo se il rimborso dell'importo non sarà effettuato nel termine previsto nella norma, cioè nel 2018. Il vice ministro degli dello sviluppo economico Teresa Bellanova ribadisce che la restituzione della somma dei 400 milioni nei tempi stabiliti non comporterà dunque alcuna variazione degli importi in bolletta.
Marilisa Romagno
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