01/01/2013 - 01:00

Dalla Posidonia compost di qualità

Sono ottimi i risultati delle analisi ottenute analizzando il compost derivante dalla Posidonia, è risultato di buonissima qualità e compatibile per l'impiego in agricoltura, anche come substrato di coltivazione.
Sono molto positivi i risultati del progetto di ricerca condotto a Mola (Bari) sul recupero della posidonia spiaggiata. Si aprono nuove prospettive per l'impiego in agricoltura di queste biomasse spiaggiate altrimenti destinate alla discarica. Il progetto di ricerca "La Posidonia oceanica (L.) Del.: protezione, ripopolazione di praterie e utilizzazione dei residui in agricoltura" (POPRURA) fà parte del - Programma di Iniziativa Comunitaria INTERREG IIIA Grecia-Italia 2000-2006, asse III: Ambiente e Patrimonio Culturale; misura 3.1: "Miglioramento della gestione degli ecosistemi comuni; area tematica: Ambiente e sviluppo sostenibile".
La posidonia è una delle specie marine endemiche più note e più minacciate del Mediterraneo, erroneamente chiamata "alga", la posidonia è una pianta acquatica superiore che svolge un'importante funzione di ossigenazione dell'acqua; le sue praterie rappresentano un riparo e una zona di riproduzione per la fauna marina e offrono nutrimento a pesci, cefalopodi e cordati. Inoltre, la posidonia contribuisce in modo sostanziale alla fissazione dei fondali e alla protezione delle spiagge dall'erosione.
Periodicamente, la posidonia perde le foglie e lungo le coste pugliesi (ma anche sarde, toscane, laziali, ecc.), in concomitanza soprattutto della bella stagione, si ripresenta il problema della gestione dei residui di posidonia spiaggiata. I ricercatori del gruppo di ricerca che opera nell'Azienda sperimentale "La Noria" hanno stimato in oltre 150.000 m3 la quantità di posidonia spiaggiata lungo le coste pugliesi nella scorsa primavera.
Dopo aver prelevato i residui di foglie e rizomi di posidonia da Mola di Bari, l'Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari (ISPA) del CNR di Bari e i Dipartimenti di Biologia e Chimica Agro-Forestale e Ambientale (DiBCA) e di Scienze delle Produzioni Vegetali dell'Università di Bari hanno caratterizzato il materiale e lo hanno compostato, unendolo a materiale legnoso proveniente dalla potatura di vite o olivo e a scarti di verdura del mercato. Nonostante la posidonia rappresentasse oltre il 50% in peso del miscuglio, e senza operare alcun lavaggio, il compost ottenuto è risultato di ottima qualità e compatibile per l'impiego in agricoltura, anche come substrato di coltivazione.
Con queste ricerche i ricercatori baresi propongono di impiegare la posidonia come materiale strutturante nella produzione di compost e di sottrarla così allo smaltimento in discarica che provoca produzione di percolato e inquinamento delle falde acquifere. In agricoltura, la posidonia compostata potrebbe essere utilizzata come ammendante e sostituire in parte la torba nelle coltivazioni in contenitore.
 
Tommaso Tautonico
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