01/01/2013 - 01:00

Dal microeolico all'eolico personale

Speriamo diventi una moda nel campo della produzione energetica domestica. Ci piace pensare che il Personal Eolic diventi un fenomeno di massa, una tendenza, quella di installare microturbine eoliche sul balcone di casa.
Stiamo parlando dei microgeneratori eolici proposti di recente dalla Pramac, azienda italiana quotata in Borsa che sta proponendo una soluzione per le famiglie. Il progetto si chiama RevolutionAir e le due microturbine prendono il nome di Twin Blades (WT400W) e Triple Bades (WT1Kw), soluzioni per il microeolico casalingo in grado di produrre rispettivamente 450 kWh e 960 kWh in media all'anno (con una media di 6 m/s). In collaborazione con l'arcinoto Philippe Starck, questi due modelli sono solo l'inizio dell'avventura che la Pramac vuole percorrere.
La Value Proposition dei microgeneratori Blades di Pramac si basa su concetti elementari: essere piccoli, belli da vedere, modulari e non ingombranti. La tecnologia utilizzata è quella dell'asse verticale e la loro installazione renderla possibile praticamente ovunque. Tre i vantaggi che rendono appetibile il «personal eolic», almeno nelle zone ventose come le coste italiane o le aree montane: gli incentivi statali per chi produce energia pulita (per l'eolico ammontano a 30 centesimi per ogni chilowattora immesso nella rete elettrica, il doppio del prezzo al consumo); il rendimento energetico dell'eolico (30 per cento contro il 15 del fotovoltaico) e l'efficiente sfruttamento degli spazi disponibili.
La turbina tripala della Pramac, infatti, in 1,45 metri quadrati di spazio produce quanto 10 metri quadrati di pannelli solari. Ancora meglio il modello bipala: con le sue dimensioni ridotte, diametro e altezza di 90 centimetri, può essere installata anche sul balcone, senza bisogno di permessi. Inoltre è costruita con un polimero trasparente che minimizza l'impatto visivo, ha un ciclo di vita di vent'anni ed è totalmente riciclabile.
 
Tommaso Tautonico
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