21/08/2013 - 15:00

Consumi energia, come chiederne la rettifica se la stima è sbagliata

Se la stima dei consumi energia è sbagliata, è possibile chiedere la rettifica della bolletta al proprio operatore. Ecco le mosse da seguire.
Tra disservizi e rincari i cittadini, perennemente insoddisfatti delle loro utenze domestiche, si rivolgono sempre più spesso alla rete per confrontare le offerte luce e gas migliori e scegliere tra le tante aziende energetiche italiane quella più affidabile e attenta alla tutela del consumatore.
 
Uno dei difetti spesso segnalato da utenti e consumatori riguardo al mercato libero dell'energia è, infatti, la stima sbagliata dei consumi. In questo caso, per valere i propri diritti e chiedere la rettifica delle bollette di luce e gas è bene seguire la guida di Aeeg, a disposizione dei consumatori, e seguire questi suggerimenti.
 
La presenza di un contatore elettronico nella propria abitazione risolverebbe in linea teorica ogni problema, perché la rilevazione automatica dei consumi esonera l’utente stesso dalla lettura e i dati sono inviati direttamente all'operatore (da Enel a Sorgenia).
 
Nel caso si disponga di un vecchio contatore l'utente dovrà invece pagare in base alla stima dei consumi effettuati tra una lettura e la successiva, con l’obbligo di effettuazione della lettura stessa a gravare tuttavia sulle spalle dei distributori. Questi sono poi tenuti a trasmettere il dato ai venditori i quali provvedono ad emettere ed inviare la fattura.
 
In caso di dubbi sul costo della propria bolletta l’utente deve innanzitutto contattare la compagnia di riferimento rivolgendosi al servizio clienti, ma molto spesso risulta inutile servirsi di questo canale; a questo punto il consumatore può presentare un reclamo scritto inviando una raccomandata A/R al venditore e richiedendo ufficialmente la rettifica della fatturazione.  
 
La risposta, motivata e dettagliata della compagnia, dovrà pervenire entro 40 giorni, ed in caso di rilevato errore nell’emissione della fattura il venditore dovrà disporre il relativo rimborso entro 90 giorni; scaduto questo termine l’utente avrà diritto a ricevere degli indennizzi proporzionati al ritardo (20 euro fra i 90 e i 180 giorni, 40 euro fra i 180 e i 270 giorni, 60 euro oltre i 270 giorni). In caso di silenzio da parte della compagnia, il consumatore dovrà invece segnalare il disservizio all’Aeeg che ricevuta la segnalazione avvierà un procedimento a carico della società inadempiente.
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