01/01/2013 - 01:00

Consigli dei parchi prossimi allo scioglimento

Secondo il WWF: "si rischia di perdere quanto di buono si sta facendo". Un DPR in applicazione della cosiddetta "legge taglia enti" modifica l'assetto di tutti i consigli dei Parchi nazionali.
Pur escludendo la possibilità di sciogliere gli enti parco, la legge taglia enti non escludeva esplicitamente che questi potessero essere modificati per ottenere un risparmio economico. Il governo ha proceduto in tal senso, prevedendo la riduzione di quattro membri per ciascun consiglio di ente parco e portando così il numero dei consiglieri dagli attuali 12 più il presidente a 8 più il presidente. Poiché i consigli sono imposti in modo da rappresentare varie componenti della società civile e delle comunità locali, il governo ha ridotto proporzionalmente i membri lasciando inalterato
il meccanismo di rappresentanza previsto dalla legge quadro sulle aree protette. In particolare passano da 5 a 3 i consiglieri in rappresentanza degli enti locali, da 2 a 1 quelli in rappresentanza delle associazioni ambientaliste, da 2 a 1 quelli in rappresentanza del mondo scientifico ed
accademico. Rimangono invece inalterate la rappresentanze ministeriali in capo all'Ambiente e Politiche Agricole.
Il WWF da tempo sostiene la necessità di una semplificazione degli enti parco e di un alleggerimento anche dei consigli. L'esperienza dimostra che in molti casi i parchi operano tramite la giunta esecutiva, composta da soli 5 membri, più che tramite i consigli, spesso faticosi non solo nella gestione ma anche nella convocazione. Pur condividendo quindi l'obiettivo del governo, il WWF esprime perplessità rispetto al metodo seguito. Modificare una legge nazionale che prevede complessi meccanismi di partecipazione e rappresentanza avrebbe dovuto implicare una serie di passaggi preventivi di condivisione che non ci sono stati. E' vero che oggi il DPR di modifica della legge è previsto da una norma specifica e dovrà avere un passaggio obbligatorio nella conferenza Stato-Regioni, ma è altrettanto vero che la legge quadro sulle aree protette, che regolamenta il meccanismo consigliare dei parchi, è stata frutto di estenuanti confronti e mediazioni che hanno coinvolto non solo il Parlamento ma anche molti protagonisti del mondo dei parchi, degli enti locali e del mondo universitario.
Non convince infine lo scioglimento anticipato degli enti e, se questo verrà confermato, le conseguenti nuove nomine. In una situazione di rinnovo degli organi delle regioni, i cui pareri sono obbligatori al fine di qualsiasi nomina negli enti parco, il rischio che si corre è di rallentare il
processo di gestione e pianificazione attualmente in corso. Inoltre, essendo il presidente dell'ente un organo diverso dal consiglio, nel caso questo mantenesse le proprie funzioni anche a consigli sciolti, si avrebbe un disallineamento delle nomine che potrebbe portare uno stesso presidente ad avere due consigli diversi o un consiglio ad avere due presidenti diversi, a seconda dell'incastro delle scadenze degli uni e degli altri.
Il WWF pertanto si riserva di presentare le proprie osservazioni non appena il testo del provvedimento sarà disponibile, auspicando che, essendo il risparmio economico di questa riforma assolutamente risibile (si consideri che il costo dei consigli direttivi dei parchi rappresenta lo 0,5% di
quanto si spende in totale per il funzionamento dell'Area Protetta), possa prevalere una tempistica che non provochi strappi e che apra almeno in questa fase un meccanismo di consultazione e partecipazione.
Tommaso Tautonico
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