20/11/2014 - 12:47

Conferenza Euromed, ministro Guidi su sicurezza energetica Paesi del Mediterraneo

Per il governo italiano è essenziale mantenere un costante ed efficace monitoraggio e raccordo con le aree più vitali del pianeta in termini di approvvigionamento energetico, in primis Nord Africa e Medio Oriente.
A ricordarlo è stato il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, aprendo il suo intervento nel corso della Conferenza "Costruire un ponte energetico sul Mediterraneo" che si è tenuta ieri a Roma. 
 
Garantire la sicurezza energetica europea significa, in primo luogo, assicurare importazioni affidabili e regolari di gas naturale, da cui l'Unione europea è e continuerà ad essere fortemente dipendente. L'attenzione è rivolta in particolare ai flussi di gas russo e caucasico, oggetto di crescente concorrenza da parte dei grandi importatori asiatici, ed in quest'ottica, l'Europa sta diversificando l'origine dei propri approvvigionamenti, riducendo progressivamente la dipendenza dal gas russo e rivolgendosi sia ai fornitori del Nord Africa, sia a nuove fonti e rotte di approvvigionamento, quali il Corridoio Sud ma soprattutto alle nuove riserve dell'offshore Est Mediterraneo, ha continuato la Guidi. 
 
Oltre alle misure di sicurezza a breve termine per i mercati energetici, occorre pensare e sviluppare anche misure a medio e lungo termine che rafforzino la nostra sicurezza energetica. Tra queste - ha continuato ilministro - è certamente di rilievo lo sviluppo di una nuova era di relazioni euromediterranee, che leghino entrambe le sponde in un rapporto di reciproco interesse e cooperazione. 
 
Vi è infatti l'esigenza di chiarire con i Paesi della sponda sud dai quali importiamo da vari anni gas e greggio, quali siano i loro effettivi piani di sviluppo delle loro risorse, se pensino ancora a sviluppi tradizionali o se intendano puntare anche sulle risorse non convenzionali e, in tal caso come ritengano di poter attrarre gli investimenti necessari da parte delle compagnie petrolifere, che spesso incontrano difficoltà ad operare in contesti normativi e regolatori non ben definiti. 
 
Il ministro Guidi si è poi soffermato su un secondo punto, ovvero sulla necessità di capire se si debba puntare a nuove forme contrattuali di fornitura più flessibili e aderenti alle esigenze di un mercato sempre più orientato a breve termine, piuttosto che ai contratti di lunga durata. E' necessario inoltre capire quale sarà lo sviluppo fufuro delle nuove aree che si stanno aprendo alla estrazione di idrocarburi, come  quelle dell'EastMed: se via gasdotti di collegamento al mercato europeo, o attraverso impianti di export di gas naturale liquefatto (LNG), e anche in questo caso occorre uno sforzo di politica comune tra entrambe le sponde del Mediterraneo per delineare i possibili scenari e adottare le soluzioni migliori nell'interesse comune, ha precisato il ministro. 
 
Quanto al settore elettrico,  vi sono da tempo progetti di interconnessione delle reti energetiche tra le due sponde che necessitano di una revisione alla luce dei mutati equilibri dei mercati. Sarà dunque fondamentale - ha precisato la Guidi - ripensare questi progetti, nell'ottica di uno sviluppo delle rinnovabili e di progetti di efficienza energetica per la sponda sud, finalizzati al mercato domestico, essendo ora addirittura possibile pensare alle interconnessioni per esportare energia dall'Europa verso l'Africa. 
 
Clicca qui per scaricare la versione integrale dell'intevento del ministro Guidi alla conferenza Euromed. 
Rosamaria Freda
autore