22/11/2014 - 18:49

Come si pagherà il canone Rai in bolletta? Ecco l'ipotesi di Assoelettrica

Al momento non vi è nessun documento ufficiale, ma sembra che il governo stia lavorando all'ipotesi di inserire il pagamento del canone Rai nella bolletta elettrica.
L'ipotesi è stata annunciata dal viceministro all'Economia, Enrico Morando, e dovrebbe vedere la luce nelle prossime settimane con un emendamento alla legge di Stabilità.
 
Ma cosa comporterebbe l'applicazione del canone Rai nella bolletta elettrica? E chi lo pagherebbe? A chiarire questi interrogativi ci pensa Assoelettrica che - pur ritenendola una misura "improbabile e di difficile applicazione" - elabora un'ipotesi su cosa comporterebbe l'applicazione del canone Rai nella bolletta elettrica.
 
Il canone verrebbe pagato da chi possiede un apparecchio dotato di sintonizzatore tv e quindi (si presume) tutti gli utenti domestici, ma il canone per le seconde case non è dovuto, gli esercizi commerciali come bar e ristoranti per i loro apparecchi pagano un canone speciale ma il gettito annuo è piuttosto basso, spiega l'associazione nazionale delle imprese elettriche in una nota.
 
I computer od i tablet, per quanto multimediali, non sono soggetti a pagamento del canone, cosa che sembra escludere il settore terziario oltre ad ovviamente i settori industriale ed agricolo (se non per uso sporadico di apparecchi radiotelevisivi). Per esclusione quindi rimangono soggette al pagamento le utenze domestiche e alcuni esercizi commerciali. Il gettito annuo attuale del canone Rai è attualmente dell'ordine di 1,7 miliardi di euro, posto che l'operazione verrebbe fatta espressamente per recuperare almeno parte dell'evasione sul canone quantificabile in circa 500-600 milioni l'anno si può ipotizzare che sulle bollette domestiche (di utenti residenti, al netto di quelli esonerati) verrebbero caricati oneri per circa 2 miliardi di euro, continua Assoelettrica. 
 
Siccome si allude ad una certa progressività degli importi da corrispondere (variabili tra 30-35 e 80 euro), anche se non è chiaro in base a quali criteri, la nuova componente Ac (oneri relativi al canone Rai, componente appena inventata) non può essere inserita nella quota fissa della bolletta né essere fatta pagare in quota potenza ma dovrebbe essere fatta pagare in funzione dell'energia consumata (e quindi essere espressa in centesimi di euro/kWh), precisa ancora l'associazione. 
 
Le utenze domestiche italiane nel 2013 secondo i dati dell'Autorità hanno consumato 59,64 TWh di energia elettrica, di questi 46,06 TWh consumati da utenti residenti con potenza impegnata fino a 3 kW (tariffa D2), 4,58 TWh sono stati consumati da utenze non di residenza con potenza fino a 3 kW (tariffa D3), i rimanenti 9 TWh sono stati consumati da utenti (residenti e non residenti) con impiego di potenza superiore a 3 kW (tariffa D3).
 
Spalmando grossolanamente i circa 2 miliardi di euro sui consumi domestici risulterebbe un aggravio medio in bolletta pari a circa 30 €/MWh, ma le tariffe domestiche sono progressive con scaglioni di consumo, e se si spalmano i 2 miliardi con lo stesso criterio utilizzato per gli attuali oneri di sistema risulterebbe in prima approssimazione che per l'utenza 'tipo' (tariffa D2, residente 2.700 kWh/anno di consumo e 3 kW di potenza contrattuale) si pagherebbe per il canone un sovra-costo annuo di circa 60 euro. Per un utente dal basso consumo (tariffa D2, 1.500 kWh/anno,3 kW) si pagherebbero circa 30 euro. Per un utente con consumi più elevati e contatore da 4,5 kW (tariffa D3, 3.500 kWh/anno, 4,5 kW) si pagherebbe un 'canone' di 145 euro l'anno.
 
Rosamaria Freda
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