09/02/2015 - 16:00

Come sarà la Carta di Milano? La Fondazione Barilla da il suo contributo a "Expo delle idee"

Il 7 febbraio ha avuto inizio quella che potrebbe essere l'eredità più grande di Expo 2015: la prima stesura della Carta di Milano, una proposta di accordo mondiale per garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti. Paolo Barilla: "Mettiamo a disposizione anni di esperienza e conoscenza della Fondazione BCFN, sintetizzati nel Protocollo di Milano".
Con "Expo delle Idee" ha avuto inizio il processo che porterà a quello che potrebbe diventare il risultato più importante e prestigioso di Expo Milano 2015: la stesura e consegna al Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon, il 16 ottobre, della Carta di Milano, una proposta di accordo mondiale per garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti. Un punto fermo del progetto è Il Protocollo di Milano, che la Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition (BCFN) mette a disposizione del convegno, promosso dal Ministero delle Politiche Agricole con la partecipazione di istituzioni, aziende, mondo accademico e rappresentanze associative e della società civile, compresa la stessa Fondazione Barilla. Come evidenziato dagli studi del BCFN, il sistema alimentare mondiale è segnato da contraddizioni e paradossi: nonostante venga prodotto cibo in abbondanza per tutti, quasi un miliardo di persone soffre la fame, mentre si continua a sprecare il cibo e sfruttare la terra per dare da mangiare al bestiame e alle macchine.

Nel Protocollo di Milano della Fondazione Barilla CFN, sono elencate misure concrete per: combattere lo spreco alimentare dal campo alla tavola; lottare contro la fame e l'obesità, promuovendo stili di vita sani a partire dalla giovane età; incoraggiare un'agricoltura più sostenibile opponendosi alla speculazione finanziaria sulle materie prime alimentari. "Le emergenze sull'alimentazione esistono da molto tempo, ma non sono state fino ad oggi al centro delle agende dei Capi di Stato e di Governo," ha dichiarato Paolo Barilla, vicepresidente della fondazione Barilla CFN. "Troppo spesso, i leader mondiali hanno esternalizzato le loro responsabilità, delegando questi temi a grandi organizzazioni internazionali senza poi dare ad esse i poteri per affrontarli adeguatamente". "In vista di Expo2015, vogliamo mettere a disposizione anni di esperienza e conoscenza della Fondazione BCFN. Oggi possiamo ripartire dal Protocollo di Milano", ha aggiunto Paolo Barilla.

Nato nel 2013 da un'idea del comitato scientifico della Fondazione Barilla, il Protocollo di Milano si è avvalso del parere di 500 esperti internazionali, e ha raccolto le adesioni di quasi 100 istituzioni e organizzazioni pubbliche e private fra cui Coldiretti, Eataly, Jamie Oliver Foundation, Legambiente, Save The Children, Slow Food e World Wildlife Fund (WWF). Lo scorso novembre, nel dare il suo appoggio al Protocollo, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha dichiarato: "Il Governo italiano crede, scommette e punta sul Protocollo di Milano: i suoi obiettivi sono anche i nostri". La Fondazione Barilla CFN, portando il proprio contributo a "Expo delle Idee", ha raccolto il parere di istituzioni, aziende ed esperti internazionali sulla grande manifestazione che inizia il 1 maggio. Per sapere cosa ne pensano delle sfide e le opportunità di un accordo mondiale sull'alimentazione le principali parti coinvolte - da Paolo de Castro, relatore per Expo Milano 2015 della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, a Ertharin Cousin, direttore esecutivo del Programma alimentare mondiale (PAM) delle Nazioni Unite - si può visitare: Barilla CFN.
Tommaso Tautonico
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