06/11/2014 - 15:30

Come cambierà il clima nei prossimi cento anni: il rapporto IPCC

Le energie rinnovabili sono il fattore che ci aiuta a dire come cambierà il clima nei prossimi cento anni: entro il 2050 più di metà dell’energia mondiale sarà eco
Se esistesse la macchina del tempo potremmo scoprire in che modo le popolazioni primitive sfruttavano le fonti di energia a loro disposizione (acqua e fuoco), come è venuto in mente agli antichi romani di costruire acquedotti e sistemi di riscaldamento, per arrivare alle epoche più recenti ed assistere all’invenzione della lampadina e dei primi caloriferi. Potremmo usare un marchingegno del genere anche per esplorare il futuro, e capire in che modo verrà sfruttata l’energia a livello domestico, ma soprattutto per sapere quali saranno le condizioni dell’ambiente diciamo fra cento anni. E mentre aspettiamo che la macchina del tempo venga inventata possiamo continuare ad usare lampadine e caloriferi, cercando però di migliorare le condizioni del nostro portafoglio mettendo le tariffe di luce e gas a confronto e trovando una compagnia che ci fornisca un buon servizio ad un costo accettabile.
In materia di energia, e in particolare di energie rinnovabili, l’IPCC, ovvero l’Intergovernmental Panel on Climate Change, ha pubblicato, in seguito ad una conferenza intergovernativa sponsorizzata dalle Nazioni Unite, un rapporto in cui viene esplicitato come cambierà il clima nei prossimi cento anni. Bingo. Non bisogna restare con le mani in mano, questo è chiaro. La settimana di incontri e discussioni che si è conclusa domenica a Copenhagen ha prodotto delle linee guida che, se seguite, permetteranno al nostro pianeta di limitare l’incremento di temperatura a soli 2°C in poco meno di un secolo.
Sarà quindi necessario raggiungere entro il 2050 l’obiettivo di produrre più di metà dell’energia sulla terra sfruttando risorse rinnovabili, o comunque a basse emissioni di inquinanti atmosferici, come ad esempio l’energia nucleare. Entro il 2100 invece i combustibili fossili non dovranno più essere sfruttati come fonti di energia, perché troppo inquinanti. Se questi due obiettivi verranno raggiunti, la terra tornerà a respirare. Se invece non sarà così, la conseguenza sarà l’ulteriore aumento delle temperature.
La speranza ovviamente è che gli obiettivi vengano raggiunti e che il riscaldamento non si verifichi, altrimenti si arriverebbe ad un cambiamento climatico di lunga durata che avrebbe una tendenza negativa, la cui causa sarebbe da ricercare nella continua emissione di gas serra che aumenterebbero la possibilità di creare danni irreversibili nei confronti dell’ecosistema e dell’umanità stessa. Una soluzione che porterebbe a continuare ad estrarre i combustibili fossili dal sottosuolo limitando, o meglio isolando, le emissioni deve ancora essere inventata.
Le tecnologie in questo senso in realtà esistono, ma non sono ancora efficaci. E’ proprio per questo motivo che l’IPCC insiste sul fatto che bisogna puntare sulle fonti rinnovabili. E non è una novità, perché già l’anno scorso aveva fatto presente come il 95% del riscaldamento globale sia causato dall’uomo e che è già da tempo che si stanno vagliando delle possibili soluzioni per affrontare l’impatto dell’aumento delle temperature. 
SuperMoney
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