18/01/2017 - 11:51

Combustibili alternativi: idrogeno inserito nel piano strategico nazionale italiano

Mobilità sostenibile.

Importante traguardo per l’Italia: anche l’idrogeno tra i carburanti alternativi per lo sviluppo di una migliore mobilità sostenibile. - Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Legislativo di recepimento della Direttiva DAFI 2014/94/UE che inserisce l’idrogeno nel piano strategico nazionale. - Anticipato al 31 marzo 2017, l’aggiornamento del Decreto Ministeriale 213/2006 per autorizzare la pressione di rifornimento dell’idrogeno a 700 bar, come prevista per Toyota Mirai, la prima berlina di serie alimentata a idrogeno. - Costruzione di un adeguato numero di stazioni di rifornimento entro il 2025.
Toyota Mirai
Anche l’Italia raggiunge un importante traguardo sul fronte del futuro della mobilità sostenibile e sulla diffusione di una cultura basata sull’uso di combustibili alternativi.

È stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.10 del 13-1-2017, il Decreto Legislativo 16 Dicembre 2016, n. 257 che recepisce la Direttiva 2014/94/UE (DAFI) per la realizzazione di infrastrutture dedicate ai combustibili alternativi, tra cui l’idrogeno, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso settembre.

La Direttiva DAFI richiedeva agli Stati membri, di mettere a punto, entro il 18 novembre 2016, un Quadro strategico nazionale, da inviare alla Commissione Europea, per lo sviluppo del mercato dei combustibili alternativi e l’installazione di un numero adeguato di punti di rifornimento.

Nel testo della Direttiva, l’idrogeno era solo opzionale, ma già a settembre scorso, il governo lo aveva inserito nel testo del Decreto, evidenziando l’interesse dell’Italia allo sviluppo di questa risorsa così importante e innovativa per l’intero pianeta.

Ora, con l’approvazione del Decreto Legislativo n. 257/2016, l’idrogeno assume un ruolo rilevante per le strategie di sviluppo sostenibile anche in Italia, in quanto:

- È stato inserito tra i combustibili alternativi nel piano strategico nazionale
- L’Italia dovrà dotarsi di un numero adeguato di stazioni di rifornimento entro il 2025
- È stata richiesta la revisione delle norme tecniche inserite nel Decreto del Ministero dell’interno n. 213/2006 che limita l’erogazione di idrogeno a 350bar, consentendola fino a 700bar, come la tecnologia moderna richiede per garantire autonomia e tempi di rifornimento di un’auto tradizionale.

Al momento la normativa vigente, il Decreto del Ministero dell’Interno n. 213 del 31 agosto 2006, impedisce la libera circolazione delle vetture alimentate a idrogeno, in quanto prevede, tra gli altri vincoli tecnologicamente obsoleti, una pressione di rifornimento dei gas a 350 bar massimi, invece dei 700 necessari a Toyota Mirai – la prima berlina di serie alimentata a idrogeno – per fare il pieno in tutta sicurezza e nello stesso tempo delle vetture tradizionali, 3 minuti.

Il Governo aveva già nella versione approvata dal Consiglio dei Ministri dello scorso settembre, e anche in risposta a numerose interrogazioni parlamentari, manifestato la necessità di aggiornare questo decreto ministeriale. Oggi, grazie anche all’impegno da parte del Parlamento, questa scadenza è stata fissata per la fine di marzo 2017.

“Il lavoro svolto da Toyota, nel corso di questi due anni, insieme alle Istituzioni coinvolte - ha commentato Andrea Carlucci, Amministratore Delegato Toyota Motor Italia – ha prodotto importanti risultati. E sono proprio le Istituzioni che dobbiamo ringraziare per la disponibilità e l’apertura dimostrata nei nostri confronti.
Per aver ascoltato e condiviso la nostra visione del futuro della mobilità, nella quale l’idrogeno gioca un ruolo di primaria importanza.
L’adozione di una prospettiva politica chiara e lungimirante, è fondamentale per non perdere l’opportunità di diventare un Paese all’avanguardia nello sviluppo e nell’applicazione di una risorsa altamente innovativa come l’idrogeno.
L’entrata in vigore di questo Decreto di attuazione della Direttiva DAFI, costituisce un momento cruciale ed evidenzia la visione strategica dell’Italia che ha dato, in questo modo, indicazioni precise di lungo periodo sulle politiche legate alla mobilità sostenibile”.

 

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
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