01/01/2013 - 01:00

Scandalosa scoperta: ''Falsi'' 2 pecorini su 3, - 32 % export in USA

Sono “false” due fette di pecorino su tre vendute negli Stati Uniti dove le imitazioni prevalgono a scapito del prodotto originale proveniente dall’Italia, come purtroppo avviene anche in altri paesi europei ed extracomunitari.
È quanto emerge da una analisi della Coldiretti presentata dal presidente nazionale Sergio Marini in occasione dell’incontro con Governo e Regioni per la presentazione delle misure messe a punto contro la crisi della pastorizia al Ministero delle Politiche Agricole dove i pastori hanno portato tutti i differenti tipi di pecorino prodotto nelle diverse regioni italiane, da quello romano a quello siciliano, dal toscano al siciliano fino a quello sardo e di filiano.

La presenza di prodotti pecorini “taroccati” sui mercati internazionali è una causa importante della crisi del settore poiché è destinato all’esportazione circa un quarto dell’intera produzione nazionale, per un volume che nel 2009 è stato di ben 16 milioni di chili.

Negli Stati Uniti i prodotti di imitazione stanno prendendo progressivamente il posto di quelli originali in arrivo dall’Italia, con un crollo del 32 per cento delle esportazioni di pecorino e fiore sardo in valore nel primo semestre del 2010, secondo una analisi della Coldiretti su datiIstat. Ad avvantaggiarsene sono i “falsi” realizzati negli Stati del Wisconsin, California e New York, venduti ad esempio con il nome di “romano” cheese, ma anche quelli importati dall’estero, soprattutto dall’Europa, che utilizzano nomi di fantasia.

È il caso della società Lactitalia che esporta in Usa e in Europa e produce in Romania formaggi di pecora venduti con marchi che richiamano al Made in Italy come Toscanella, Dolce Vita e Pecorino. Una società di proprietà della Simest, controllata dal Ministero dello Sviluppo Economico, e dei Fratelli Pinna attraverso la Roinvest con sede a Sassari, con amministratori, tra gli altri, Andrea Pinna, che è vicepresidente del Consorzio di Tutela del Pecorino Romano, e Pierluigi Pinna, consigliere dell’organismo di controllo dei formaggi pecorino Roma, Sardo e Fiore Sardo Dop, che dovrebbero promuovere il vero pecorino e combattere la concorrenza sleale e le contraffazioni.
Vesna Tomasevic
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