16/01/2015 - 13:37

Cohousing, la nuova soluzione abitativa sostenibile

Condividere spazi, servizi e voci di costo all’insegna della sostenibilità e dell’efficienza energetica è la filosofia alla base del cohousing
Comprare casa è un’esigenza comune alla stragrande maggioranza degli italiani che frequentemente scelgono di affidarsi alle offerte di credito per far fronte alle spese. A seguito della riduzione dei tassi d’interesse questo rimane un momento positivo per coloro che vogliono investire nel mattone e mettere i mutui più convenienti del momento a confronto può costituire un’ottima opportunità al fine di individuare il finanziamento più in linea con le specifiche possibilità di ciascuno. Tuttavia, per coloro che non dispongono delle garanzie e della disponibilità necessaria all’acquisto di un immobile di proprietà, il cohousing costituisce un’alternativa sostenibile e a basso impatto.
A pochi giorni dalla mancata proroga del blocco degli sfratti da parte del Governo, l’emergenza abitativa e il diritto alla casa sono tornati ad essere temi caldi e si susseguono gli appelli da parte dei Comuni e le proteste di coloro che rivendicano il diritto ad un tetto sulla testa. E’ la prima volta dopo trent’anni che la Legge di Stabilità non ha rinnovato il blocco degli sfratti per finita locazione. Mentre le parti sociali rivendicano una riqualificazione degli appartamenti pubblici non ancora assegnati, in altre città come Torino e Milano si sperimenta il cohousing, ovvero un condominio basato sulla condivisione.
Il cohousing nasce dall’esigenza di garantire una soluzione abitativa ai cittadini con redditi troppo bassi, agli extracomunitari ed in generale, a tutti coloro che non possono permettersi un canone d’affitto troppo elevato, né tantomeno di acquistare un immobile.
Alla base di questi progetti c’è quasi sempre il recupero di edifici dismessi o la costruzione di opere ex-novo da destinare poi ai nuclei alla ricerca di una soluzione abitativa dalle voci di costo ridotte. Ad accomunare gli edifici destinati al cohousing troviamo gli ambienti comuni, come ad esempio la cucina, e la gestione delle risorse economiche, piuttosto che i turni per la pulizia e la gestione degli spazi condivisi.
Ma quanto costa abitare in cohousing? Ad oggi i prezzi, nel caso delle case di corte si aggira tra i 2.000 ed i 2.500 euro per metro quadrato, mentre per le case di ringhiera nella zona dei navigli Milanesi, il prezzo è di 4.500 Euro per metro quadrato, a Torino invece sono necessari in media 3.000 euro al mq.
Tuttavia, generalmente negli edifici adibiti al cohousing gli acquirenti sono solo il 28% del totale e per il 72% si tratta di abitazioni destinate all’affitto. E’ interessante notare che nel 38% dei casi chi abita tali strutture ha meno di 32 anni.
Nel complesso possiamo sostenere che i vantaggi legati al cohousing sono la possibilità di intessere rapporti personali e vivere in un ambiente sano, generalmente votato all’efficienza energetica. Fondamentale il fattore economico: scegliere il cohousing significa condividere le spese, senza contare che il risparmio è assicurato anche dalle scelte consapevoli, nel pieno rispetto dell’ambiente.
SuperMoney
autore