01/01/2013 - 01:00

Class action, è in vigore la legge

Dal 1° gennaio 2010 (dopo una lunga serie di rinvii) è entrato in vigore il l'art. 140 bis del Codice del Consumo, che introduce nel nostro ordinamento la cd. "class action" contro le inefficienze della pubblica amministrazione e dei concessionari di pubblici servizi.
L'azione collettiva, nata negli Stati Uniti ove è esercitata la cd. class action, è un'azione legale esercitata da uno o più soggetti i quali, membri di una stessa "classe", chiedono che la soluzione di una questione comune, di fatto o di diritto, avvenga con effetti ultra partes per tutti i componenti presenti e futuri della classe in questione.
Essa, dunque, realizza l'esigenza di consentire, per ragioni di giustizia, di economia processuale e di certezza del diritto, a tutti coloro che si trovano nella medesima situazione, di beneficiare dei rimedi, che altri, avendo agito in giudizio ed essendo risultati vittoriosi, possono esercitare nei confronti del convenuto.
Negli Stati Uniti gli altri soggetti della medesima possono chiedere di non avvantaggiarsi dell'azione altrui (esperendone una propria) esercitando l'opt-out right, oppure possono rimanere inerti avvantaggiandosi dell'attività processuale altrui che avviene sulla base del modello rappresentativo.
Tale aspetto differenzia la class action statunitense da quella italiana in quanto l'art. 140 bis, comma 1, C.d.C., espressamente dispone che i consumatori o utenti che intendono avvalersi della tutela devono comunicare per iscritto al proponente la propria adesione all'azione collettiva, adesione che può essere comunicata, anche nel giudizio di appello, fino all'udienza di precisazione delle conclusioni.
In particolare, l'azione "di classe" è esperibile anche contro la P.A. quando vi è stata una violazione degli obblighi contenuti nelle carte dei servizi oppure per la violazione di termini o per la mancata emanazione di atti amministrativi generali obbligatori e non aventi contenuto normativo.
Sebbene la class action contro la P.A. non porti alcun diretto beneficio in capo a chi la esperisce (la sentenza del giudice può solo ordinare all'amministrazione accusata di attuare le misure per rimediare alle inefficienze), a seguito di tale entrata in vigore sono state già avviate le prime azioni collettive nei confronti della pubblica amministrazione. Lo rende noto il Codacons comunicando di aver notificato lo scorso 15 gennaio tre azioni collettive su sanita', sicurezza e scuola. La prima punta alla restituzione dei soldi pagati per il vaccino contro il virus H1N1, la seconda a mettere in sicurezza le aree a rischio frana in nove comuni, la terza a risarcire le famiglie i cui figli frequentano scuole con classi troppo affollate.
Andrea Settembre
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