01/01/2013 - 01:00

Catastrofe ecologica: il Kazakhstan vuole invertire il corso dei fiumi siberiani

Il presidente kazako Nararbajev ha proposto di rispolverare l'antico progetto sovietico che voleva deviare il corso dei fiumi siberiani Ob, Enisej e Lena per irrigare i territori del sud della Russia e dell'Asia Centrale.
Il piano, riproposto da Nararbajev durante un recente incontro col presidente russo Dmitri Medvedev, era stato elaborato una prima volta dagli scienziati russi già negli anni '30 del novecento sotto il regime di Stalin.
Ripreso poi negli anni '80, era stato definitivamente cassato dal governo Gorbaciov.

L'ipotesi di fondo è alquanto bizzarra: secondo Nararbajev i fiumi Ob, Enisej e Lena sfocerebbero inutilmente nell'Artico, mentre le terre del sud della Russia e dell'Asia Centrale potrebbero beneficiare di queste risorse idriche per risolvere i problemi di raccolto, diminuito quest'anno in modo sostanziale a causa della recente siccità.
"Dobbiamo evitare di esporre l'intero Paese ai rischi di disastri ambientali" ha dichiarato Mikhail Gorbaciov, presidente fondatore di Green Cross.

"Il presidente kazako dimostra di avere una pessima conoscenza dei problemi ambientali e delle possibili soluzioni, ha dichiarato Elio Pacilio, presidente di Green Cross Italia.
"Sembra essere all'oscuro delle cause dei processi di desertificazione accentuati dai cambiamenti climatici e vuole proporre uno scambio insostenibile acqua - energia fossile che non potrà che accentuare anche i potenziali conflitti legati all'utilizzo delle risorse idriche".

"Bisogna convincere questi nuovi apprendisti stregoni ad abbandonare queste idee pericolose per l'ambiente e per gli uomini, siano esse in Asia, Sudamerica o altrove. Sono necessarie una nuova Glasnost e una nuova Perestroika per l'ambiente globale. Ancora una volta - ha conlcuso Pacilio - la soluzione è nella cooperazione e nella collaborazione tra Paesi e cittadini".
Lisa Zillio
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