01/01/2013 - 01:00

Bullismo nella barriera corallina

Una nuova ricerca del Centro di eccellenza studi sulle barriere coralline dell'universita' James Cook di Townsville ha dimostrato come, sulle grandi barriere coralline scolorite dal riscaldamento dei mari, i pesci piccoli diventino vittime dei loro simili piu' cresciuti; un fatto questo che si riflette pesantemente sulle industrie della pesca e del turismo basate sulle aree coralline.
Nello studio, condotto da Mark McCormick e pubblicato dalla rivista PLoS ONE della Public Library of Science si vede come i pesci damigella adulti allontanino i piu' piccoli dagli scarsi ripari e dal cibo, esponendoli cosi' ai predatori.
"Sapevamo che lo sbiancamento dei coralli causa un aumento di mortalita' fra i pesci, ma questo e' il primo studio a rivelare il meccanismo comportamentale che lo provoca", scrive Mark McCormick.
"I giovani pesci damigella che vivono fra coralli morti o sbiancati hanno un rischio di morte quattro volte piu' di quelli che vivono fra coralli sani. Nei banchi di coralli sani, i pesci di ogni eta' hanno pari probabilita' di morire, ma fra i coralli malati, la regola e': 'ognuno per se' e la mortalita' e' molto piu' alta fra i piccoli. Poiche' i pesci damigella sono la preda di molte specie piu' grandi, quelle pescate dall'uomo, i cambiamenti comportamentali hanno un effetto profondo" ha spiegato lo scienziato.
Per comprendere perche' la mortalita' aumentava, McCormick ha introdotto giovani pesci damigella fra coralli sani, sbiancati e morti; poi ha osservato che essi restavano piu' vicini ai ripari fra i coralli sani, mentre fra i coralli malati o morti salivano piu' in alto rendendosi vulnerabili ai predatori e che gli individui piu' piccoli venivano spinti via dai piu' grandi fino al mare aperto.
Lisa Zillio
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