01/01/2013 - 01:00

Biodomenica e la diffusione di cibi sani

Secondo l'ultimo rapporto "Pesticidi nel piatto" di Legambiente, realizzato sui dati ufficiali forniti dal Ministero della Salute, quasi la metà della frutta in commercio è contaminata da uno o più residui chimici (43,9% secondo l'ultimo).
Questo l'allarme lanciato ieri da Legambiente e AIAB durante Biodomenica 2009, la manifestazione che ha visto scendere nelle piazza di tutta Italia migliaia di agricoltori del bio con i loro prodotti tipici.
"La normativa attuale - ha dichiarato il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza presente alla Biodomenica romana - ancora non prende in considerazione il multiresiduo, cioè la concentrazione su un medesimo prodotto di diversi pesticidi contemporaneamente, e i potenziali effetti che già il buon senso fa immaginare come pericolosi. Inoltre, i limiti delle sostanze chimiche consentite sono stabiliti prendendo in considerazione l'organismo di un uomo adulto. È inevitabile perciò porsi il problema dell'adeguamento di questi limiti all'organismo delle donne e dei bambini".
Alcuni ricercatori dell'Università di Seattle hanno infatti concentrato la loro attenzione sull'esposizione ai pesticidi nell'alimentazione dei bambini, tenendo conto del fatto che, in relazione alla massa corporea, mangiano più di un adulto e consumano alimenti a più elevato rischio di residui di pesticidi.
Lo studio ha analizzato i residui di pesticidi e loro metaboliti in bambini di età pre-scolare e ha scoperto che i piccoli che consumano frutta e verdura biologica presentano una concentrazione di residui sei volte più bassa dei coetanei che consumano prodotti convenzionali.
In particolare, la ricerca ha messo in evidenza che i residui dei fitofarmaci, una volta assorbiti con l'alimentazione, si distribuiscono a tutto l'organismo, venendo così metabolizzati dal fegato e intaccando eventualmente il sistema nervoso centrale.
 "A fronte dei risultati di tante ricerche che dimostrano la dannosità dei pesticidi - ha sottolineato Andrea Ferrante, presidente dell'Aiab - è importante riaffermare che nel settore agroalimentare italiano, i prodotti da agricoltura biologica sono di gran lunga i più controllati, e dunque quelli che forniscono maggiori garanzie al consumatore che li sceglie".
 "Questa consapevolezza - ha concluso Vittorio Cogliati Dezza - ci spinge a cercare di promuovere, diffondere e segnalare tutte quelle realtà produttive virtuose che in nome della salute dei consumatori e dell'ambiente hanno messo al bando i pesticidi e le sostanze chimiche che facilitano le produzioni a scapito della qualità. Tanto più che l'Italia ha un primato paradossale: siamo infatti tra i principali produttori di alimenti bio ma agli ultimi posti tra i consumatori, dal momento che tantissimi nostri ottimi alimenti hanno un gran mercato nel resto d'Europa e nel mondo ma zero possibilità nel nostro paese".
 
Lisa Zillio
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