01/01/2013 - 01:00

Biodiversita' vittima delle specie aliene

La Global Invasive Species Programme (GISP) ha realizzato uno studio in cui per la prima volta viene misurato l'impatto delle specie esotiche invasive su un ecosistema. La ricerca, realizzata da un equipe di scienziati del Centre for Invasion Biology dell'universita di Stellenbosch, dall'associazione BirdLife International e dall'International Union for Conservation of Nature (IUCN), ha evidenziato che, nei 57 Paesi analizzati, in media esistono 50 specie non autoctone che hanno un impatto negativo sulla biodiversita'.
La pubblicazione ha stilato una lista precisa individuando come straniere invasive 542 specie, tra cui 316 piante, 101 organismi marini, 44 pesci d'acqua dolce, 43 di mammiferi, 23 uccelli e 15 specie di anfibi.
Queste, come hanno dimostrato gli scienziati, possono avere un grave impatto sulle specie autoctone se non vengono monitorate.
Un esempio e' la quasi totale estinzione in Nuova Zelanda degli uccelli Testa Gialla per colpa di un aumento fuori dal comune del numero di ratti, e di molte popolazioni anfibie colpite dal fungo patogeno chytrid.
Il vice direttore dell'IUCN, Bill Jackson ha sottolineato come sia piu' conveniente prevenire fin da subito la diffusione di specie invasive piuttosto che affrontare la crisi della biodiversita', una volta che gli invasori si sono stabiliti nel nuovo habitat.
Con fondi sufficienti e la volonta' politica, il problema puo' essere debellato; purtroppo pero' e' necessario che nei Paesi migliori notevolmente il modo in cui si affronta questo problema.
Lisa Zillio
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