01/01/2013 - 01:00

Biennale di Venezia: il Padiglione Italia si tinge di verde

Luce filtrata, aria umida e odorosa di muschio, una distesa di felci, edere e pungitopo: quest'anno il Padiglione Italia, all'interno della 13.esima Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, si apre con le atmosfere e le suggestioni del paesaggio del sottobosco italiano.
Nella prima navata all'ingresso è stato infatti allestito un giardino interno di 800 metri quadrati, composto da circa 5.000 piante: collocate ad altezze differenti mediante pedane di legno di tipo industriale, formano un'emozionante successione di tessiture e toni di verde diversi, che conferiscono al progetto il movimento e la naturalezza del sottobosco, offrendo ai visitatori un momento di pausa e refigerio, ma anche di riflessione sui temi trattati nel padiglione, preannunciati in quest'area da proiezioni introduttive. Diretto dall'architetto Luca Zevi e progettato dagli architetti Luca Catalano e Marco Burrascano, dello studio Osa Architettura e Paesaggio, di Roma, il Padiglione Italia ha il sostegno di Torsanlorenzo Gruppo Florovivaistico, come Sponsor Tecnico nell'ambito della 13.Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia per la fornitura di tutte le piante utilizzate.
 
Azienda storica italiana, fondata da Mario Margheriti nel 1978, oltre a essere oggi una delle maggiori realtà del panorama vivaistico europeo e fiore all'occhiello dell' imprenditoria nazionale, da sempre Torsanlorenzo si adopera attivamente nella promozione e divulgazione della cultura del verde e per lo sviluppo di politiche territoriali e ambientali, aderendo per esempio a progetti importanti quali il Padiglione Italia, che proprio quest'anno parla di cultura dell'ambiente, green economy e imprenditoria italiana d'eccellenza, raccontano l'architettura italiana dagli anni Cinquanta al futuro. La scelta di avvalersi - e per la prima volta-, del verde e la sua rappresentazione sotto forma di un paesaggio boschivo, deriva proprio dal fatto che tra i temi trattati quest'anno dal Padiglione Italia vi è la trasformazione subita nel tempo dal nostro territorio, di cui i boschi sono stati per secoli l'elemento portante e predominante.
 
La grande distesa verde che accoglie i visitatori all'ingresso del primo dei due edifici evoca infatti questo paesaggio antico, se non primordiale, proprio della nostra Penisola prima che antropizzazione, pascolo e agricoltura lo modificassero e trasformassero in altro: una sorta di matrice ecologica del territorio italiano, di cui è necessario tenere conto nella sua futura pianificazione e gestione.
 
Le piante di Torsanlorenzo
Le piante utilizzate nel progetto sono quindi quelle più suggestive ed efficaci per raffigurare l'atmosfera del nostro sottobosco ma al tempo stesso creare un paesaggio primordiale e fantastico; e sono anche le più indicate per resistere i tre mesi che rimarranno esposte, in un ambiente difficile, chiuso e artificiale, per quanto regolarmente bagnate dall'impianto di irrigazione: il calamo (Acorus gramineus), l'asparagina (Asparagus densiflorus), l'edera (Hedera hibernica), il liriope (Liriope muscari), il pungitopo (Ruscus hyoglossum), ma soprattutto le felci (Athyrium filix-femina, Dryopteris erythsora, Dryopteris filix-mas, Matteuccia struthiopteris, Polystichum polyblepharum, Polystichum setiferum). Per quanto solo in parte autoctone dei nostri ambienti, queste specie oggi vi sono comunque diventate comuni e sono inoltre significative e preziose dal punto di vista evolutivo; in particolare le felci, le prime piante ad avere sviluppato foglie vere e proprie: comparse 350 milioni di anni fa, quando in Italia il clima era di tipo subtropicale, sono riuscite a sopravvivere immutate fino a giorni nostri e ad adattarsi al nuovo clima temperato. Prive di fiori e rami, presentano rizomi sotterranei, fusti metamorfosati, foglie, dette "fronde", piccole e intere o molto ampie e frastagliate, e si riproducono mediante spore. Robuste e resistenti, rigogliose ed eleganti, sono insuperabili nel creare un'atmosfera lussureggiante e primordiale.
Vesna Tomasevic
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