01/01/2013 - 01:00

Archimede: la nuova centrale solare multi-source di Enel

Enel ha inaugurato a Priolo Gargallo, nel siracusano, Archimede, la nuova centrale solare a concentrazione capace di produrre energia a qualunque ora del giorno e della notte senza interruzione.
Questo nuovissimo impianto solare, il cui nome è lo stesso dello scienziato che incendiava le navi nemiche con gli specchi "ustori", è stato realizzato da Enel in collaborazione con Enea.
Archimede è il primo impianto al mondo ad utilizzare sali fusi come fluido termovettore al posto dell'olio e, per questo, riesce a raggiungere una temperatura massima di processo di 550 gradi, accumulare energia elettrica (circa 5 Megawatt) ed evitare l'emissione in atmosfera di 3.250 tonnellate di CO2 ogni anno.

La vera rivoluzione portata dal progetto Archimede è quindi la possibilità di dare vita a centrali di produzione elettrica "multi-source", che garantiscono una producibilità costante a bassa emissione di anidride carbonica e a costo minimo di energia rispetto alle altre tecnologie CSP (Concentrating Solar Power) attualmente disponibili sul mercato.
 "L'impegno di Enel nel settore delle energie rinnovabili è complessivamente di un miliardo di euro - ha spiegato Fulvio Conti,amministratore delegato e direttore generale Enel, durante l'inaugurazione - Archimede è un esempio tra i più avanzati al mondo: è la punta di diamante di un processo e di un progresso continuo nel campo da parte dell'azienda".
"È una giornata di grande orgoglio - ha aggiunto il ministro Prestigiacomo - perchè si realizza in Sicilia, e nella mia provincia, nel siracusano, un innovativo impianto di energia rinnovabile: è un passo avanti straordinario in un luogo simbolico, dove c'era il più grande petrolchimico d'Italia che ha lasciato molti danni ambientali e ferite da rimarginare".

L'Enel ha spiegato nel dettaglio il funzionamento di Archimede.
"Gli specchi parabolici raccolgono la luce muovendosi nella direzione del sole e la immettono su un tubo ricevitore che converte l'energia radiante in calore ad alta temperatura. Una miscela di sali fusi che si riscalda fino a 550ËšC assorbe il calore all'interno del tubo e viene poi raccolta in un serbatoio di accumulo che consente di immagazzinare il calore e renderlo disponibile anche di notte, quando non c'è il sole. A questo punto si concretizza la sinergia tra impianto solare e centrale convenzionale: quando è richiesta la produzione di elettricità, i sali vengono inviati dal serbatoio caldo a uno scambiatore di calore, dove acqua proveniente dalla centrale viene trasformata in vapore che si unisce a quello ottenuto in centrale recuperando il calore dei gas di scarico della turbina a gas. L'energia è quindi pronta a compiere l'ultima parte del percorso."

L'impianto è stato realizzato con un investimento "interamente dell'Enel di 60 milioni di euro, senza aiuti statali su progetto dell'Enea".
Gli impianti solari integrati con il circuito a vapore di un ciclo combinato di ultima generazione portano sostanzialmente due vantaggi: il campo solare ad altissima temperatura può essere integrato con impianti a ciclo combinato già esistenti, creando centrali di produzione elettrica "multi-source"; il campo solare può essere integrato in modo estremamente efficiente con un sistema di accumulo termico in grado di garantire la producibilità dell'impianto e l'alta efficienza anche per impianti "stand-alone".
Lisa Zillio
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