Approvato dl di recepimento della direttiva comunitaria sulla qualità dell'aria

Il decreto legislativo va a modificare la normativa preesistente al fine di superare le criticità che lo Stato e le regioni hanno incontrato nei dieci anni della sua applicazione grazie alla realizzazione di un quadro normativo unitario e aggiornato in seguito allo sviluppo delle conoscenze in campo scientifico e sanitario e delle esperienze maturate.
Nello specifico, il provvedimento fissa i valori e gli obiettivi di qualità dell'aria da raggiungere o da perseguire per biossido di zolfo, biossido di azoto, benzene, monossido di carbonio, piombo, particolato PM10, particolato PM2.5 e l'ozono.

In questo modo sono state razzionalizzate, secondo canoni di efficienza, efficacia ed economicità, le attività di valutazione e di gestione della qualità dell'aria e tutti i soggetti coinvolti sono stati responsabilizzati sulla base di un preciso riparto delle competenze.
Tali finalità sono state conseguite attraverso un processo di ottimizzazione delle attività e delle gestioni esistenti, senza ulteriori oneri rispetto al passato.
Inoltre, se da un'apposita istruttoria dovesse emergere che tutte le possibili misure individuabili dalle regioni nei piani di qualità dell'aria non siano risolutive, sarebbe possibile ricorrere a misure di carattere nazionale sulla base dei lavori di un comitato da istituire presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.