10/04/2025 - 16:58

Ambiente: un progetto di Enea per biofertilizzanti da rifiuti e ceneri vulcaniche

Il progetto europeo LANDFEED che ENEA presenta a ECOMED ha l'obiettivo di realizzare nuovi biofertilizzanti utilizzando rifiuti urbani, scarti agroalimentari e ceneri vulcaniche.

 

Ambiente, Enea, biofertilizzanti, rifiuti, ceneri vulcaniche

Realizzare nuovi biofertilizzanti utilizzando rifiuti urbani, scarti agroalimentari e ceneri vulcaniche. È l’obiettivo del progetto europeo LANDFEED che ENEA presenta a ECOMED, la manifestazione di riferimento per la Sicilia e il Mediterraneo nel campo delle tecnologie ambientali e dei sistemi energetici (Catania, 15-17 aprile). ENEA sarà presente alla fiera catanese con uno stand (padiglione 2 n. 301-303) e un calendario di convegni tematici dedicati ai temi dell’economia circolare, della simbiosi industriale e della risorsa idrica. Per il progetto, ENEA svilupperà una piattaforma web di simbiosi industriale che servirà a semplificare la gestione dei diversi residui e a favorirne l’utilizzo nella produzione di biofertilizzanti.

“Il progetto LANDFEED punta a rispondere a questa sfida recuperando nutrienti preziosi dai rifiuti e sottoprodotti agricoli, forestali, industriali e urbani, contribuendo così non solo alla riduzione degli scarti, alla sicurezza alimentare, all’agricoltura sostenibile ma anche alla creazione di un mercato europeo di biofertilizzanti, considerato che gran parte di questi prodotti proviene da importazioni estere”, spiega la referente ENEA del progetto, Antonella Luciano, ricercatrice del Laboratorio Strumenti per la sostenibilità e circolarità di sistemi produttivi e territoriali. “In questo modo saremo in grado di coordinare l’intero processo produttivo, promuovendo la collaborazione e lo scambio di sottoprodotti e scarti tra aziende in un sistema di simbiosi industriale”, aggiunge Luciano, “Inoltre - prosegue - daremo il nostro contributo per implementare un ‘passaporto digitale del prodotto’ per i fertilizzanti biologici, in modo da garantire la  tracciabilità lungo l’intera catena di approvvigionamento e produzione, ottimizzando quindi l’uso di diversi residui organici, in base ai principi dell’economia circolare”.

Oltre allo sviluppo di tecnologie innovative per il recupero dei nutrienti destinati alla produzione di fertilizzanti di origine biologica, nell’ambito del progetto verranno sviluppati rivestimenti di nuova generazione a base di chitosano e microalghe, capaci di migliorarne l’efficienza grazie a meccanismi di rilascio controllato dei nutrienti. In questo modo, LANDFEED contribuirà a una gestione più efficiente dei concimi, ottimizzando i raccolti, riducendo le emissioni di gas serra, minimizzando l’impatto sulle risorse idriche e favorendo il ripristino della salute del suolo grazie al miglioramento della sua biodiversità. Il progetto prevede cinque casi studio europei che si differenziano tra loro per tipologia e trattamento di rifiuti organici utilizzati. Il progetto pilota italiano verrà condotto in Sicilia dall’Università degli Studi di Catania, in collaborazione con ENEA, e si concentrerà su un mix di rifiuti che comprendono fanghi provenienti dagli impianti di trattamento delle acque reflue (industriali e non) e dagli allevamenti di pesci d’acqua dolce, residui provenienti dalla coltivazione di microalghe e il digestato ottenuto dai residui agricoli. A questi si aggiungeranno i sottoprodotti industriali della lavorazione delle arance e la cenere vulcanica dell’Etna, un residuo ricco di minerali utili per il suolo.

Tutti questi residui, seppur di natura diversa, saranno trattati attraverso un processo sostenibile che permetterà di trasformarli in un prodotto utile per l’agricoltura, all’interno di un sistema di simbiosi industriale che ottimizza l’utilizzo delle risorse disponibili, riducendone l’impatto ambientale”, conclude Luciano. In Europa vengono generati ogni anno quasi 60 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari, con conseguenze ambientali, sociali ed economiche rilevanti. La UE ha adottato strategie specifiche per affrontare il problema, in particolare impegnandosi a dimezzare lo spreco alimentare entro il 2030 e a ridurre le perdite lungo tutta la catena di produzione e di approvvigionamento.

Inoltre, ENEA organizza e partecipa ai seguenti convegni tematici:
Martedì 15 aprile, 10:00-13:30 (Sala IONIO - PAD. B1)
Guidare la transizione circolare: innovazione, sostenibilità e metodi di valutazione
(partecipano Claudia Brunori, Direttrice del Dipartimento ENEA Sostenibilità circolarità e adattamento al cambiamento climatico dei Sistemi Produttivi e Territoriali, e Antonella Luciano e Laura Cutaia, Divisione ENEA Economia circolare)

Martedì 15 aprile, 9:30-16:00 (Sala CICLOPE - PAD. B1)
Smart-ee-plants: tecnologie e soluzioni nella gestione olisticamente sostenibile del servizio idrico integrato
(partecipa Luigi Petta, Laboratorio ENEA Tecnologie per la gestione circolare di acqua e reflui)

15 aprile, 16:30-18:30 (Sala CICLOPE - PAD. B1)
La transizione circolare tra simbiosi industriale e sistemi produttivi: un’opportunità di innovazione per i territori nell’area mediterranea
(partecipano Laura Cutaia, Marco La Monica, Antonella Luciano e Pier Luigi La Porta, Divisione ENEA Economia circolare)

Giovedì 17 aprile, 9:30-13:00 (Sala IONIO - PAD. B1)
Edilizia sostenibile: criteri ambientali minimi, aspetti tecnico-giuridici, professionali, e innovazione
(partecipano Claudia Brunori, Direttrice del Dipartimento ENEA Sostenibilità circolarità e adattamento al cambiamento climatico dei Sistemi Produttivi e Territoriali, e Antonella Luciano, Divisione ENEA Economia circolare)

Marilisa Romagno
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