01/01/2013 - 01:00

Alimentare: al via "Cibus", vetrina del "made in Italy"

La Cia, in occasione dell'apertura della sedicesima edizione del Salone internazionale dell'alimentazione, sottolinea l'importanza del settore per l'economia del nostro Paese. L'export di pasta, formaggi, vino e olio italiano non conosce crisi, ma per consolidare questi risultati occorre una maggiore integrazione nella filiera, una promozione mirata e un'efficace lotta alla contraffazione.
Vale il 15 per cento del Pil e ogni anno arriva a muovere 245 miliardi di euro tra consumi, export, distribuzione e indotto: è l'agroalimentare italiano, da oggi al 10 maggio in mostra a "Cibus", il Salone internazionale del gourmet e della buona tavola che ha aperto i battenti alla Fiera di Parma per la sua sedicesima edizione. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, spiegando che la manifestazione rappresenta una delle vetrine internazionali più importanti per le produzioni agricole e per l'industria del cibo "made in Italy".

Nonostante la crisi economica -ricorda la Cia- l'agroalimentare italiano cresce ancora oltreconfine, e non solo sui mercati tradizionali come Germania o Stati Uniti, ma anche nelle potenze emergenti del Bric. E a "tirare" di più all'estero sono Grana padano e Parmigiano reggiano (più 22 per cento) e Gorgonzola (più 14 per cento), poi la pasta (più 7,4 per cento), l'olio d'oliva e i prodotti da forno e salumeria (più 7 per cento).
Anche il 2012 si è aperto bene sul fronte delle esportazioni -continua la Cia- e questo è un risultato molto importante per l'economia del Paese, visto l'apporto essenziale della domanda estera a sostegno del comparto agroalimentare in una fase molto "nera" per i consumi interni, che nel 2011 sono calati del 2 per cento.

Ma per mantenere questi tassi di crescita e garantire una penetrazione capillare anche nelle nuove "piazze" strategiche c'è ancora molto da fare -osserva la Cia-. Il nostro export agroalimentare ha bisogno di maggiore integrazione tra i vari soggetti della filiera, con una coesione e un'aggregazione sempre più forte tra agricoltori, trasformatori e Gdo; di una più attenta e mirata attività promozionale, integrata a un'efficace lotta alla contraffazione e all'italian sounding che ogni anno -tra falsi e tarocchi- "scippa" al settore 60 miliardi di euro. Alla sedicesima edizione di "Cibus" la Cia è presente con un suo stand, affidato ad Anabio, l'associazione nazionale agricoltura biologica della Confederazione. Inoltre, il 9 maggio -alle ore 15 nella Sala del Consiglio (palazzina uffici)- si terrà un incontro su "For@zoobio - Imparare ad allevare biologico con soddisfazione", un progetto cofinanziato dal Mipaaf che si prefigge di formare gli allevatori di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli al metodo biologico.
Tommaso Tautonico
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