19/11/2017 - 15:17

Al via studio sull’impatto socio-economico dell'agricoltura sociale attraverso il trust game

E’ stato presentato ieri mattina, nella suggestiva cornice del Convento san Pietro Celestino V di Ripalimosani (CB), il progetto di agricoltura sociale “Quel che passa il convento”, promosso da Coltivatori di Emozioni - la piattaforma di digital farming che consente di coltivare e ricevere a distanza i prodotti della terra, sostenendo il territorio e l’ambiente e creando nuove opportunità di lavoro -  in collaborazione con Cooperativa di solidarietà sociale “Man Hu”, Comune di Ripalimosani, A.T.S. Scuola di Ruralità “Francesco Longano”, Associazione di promozione sociale “Man hu”, Associazione “Dalla parte degli ultimi” e Laboratorio LEM (Lillle, Economics and Management) dell’Università di Lille.

agricoltura sociale
Al via uno studio innovativo dell’Università di Lille sull’impatto socio-economico del progetto di agricoltura sociale attraverso il “trust game”.

“Quel che passa il convento” offre percorsi formativi nell’orticoltura e nella coltivazione della canapa, utilizzando terre incolte e abbandonate; favorisce l’inserimento lavorativo di migrati e richiedenti asilo; offre percorsi terapeutici a contatto con la natura a persone in condizioni di marginalità sociale; ha organizzato un “orto didattico” per iniziative rivolte agli studenti.

Viva soddisfazione è stata espressa da Paolo Galloso, fondatore di Coltivatori di Emozioni: “Mi auguro che questo sia solo un punto di partenza e non un punto di arrivo. Dopo la Puglia, dove siamo nati, e il Nord Italia, che ci ha “adottati”, stiamo riuscendo a coinvolgere altri territori. Questo di Ripalimosani vorremmo fosse proprio un modello da esportare in altre analoghe realtà. La strada è ancora lunga ma con il supporto prezioso delle PA e delle associazioni si possono raggiungere grandi risultati”.

Risultati che verranno monitorati dal professor Giuseppe Attanasi, ordinario di Economia Sperimentale all’Università di Lille (Francia) e docente di Microeconomia alla Bocconi di Milano, che ha avviato uno studio sull’impatto socio-economico del progetto sul territorio.

“Coltivatori di Emozioni - ha dichiarato il professor Attanasi - è un progetto che ha un forte impatto culturale, sociale, economico sui territori e nelle comunità locali che lo ospitano. Il nostro obiettivo scientifico è di misurare questi effetti sia all’interno del progetto, focalizzandoci sui soggetti che ad esso aderiscono, sia all’esterno, analizzando la comunità locale che ne osserva l’andamento, l’evoluzione.”

La ricerca si articolerà in due fasi. La prima verrà svolta attraverso la somministrazione di questionari e interviste guidate alla comunità locale che ospita il progetto.

La metodologia utilizzata è la stessa che ha permesso al gruppo coordinato dal prof. Attanasi di certificare l’impatto economico e sociale di importanti eventi culturali in Italia e all’estero negli ultimi 10 anni.

La seconda fase misurerà l’aumento di fiducia tra i migrati assunti come lavoratori agricoli e i nativi, residenti nel territorio, attraverso tecniche di economia sperimentale e il cosidetto “trust game” o “gioco di fiducia”

Verranno svolti degli esperimenti remunerati sul campo, chiedendo ad un campione rappresentativo di residenti italiani e di migrati stranieri di prendere parte ad un gioco (esperimento in laboratorio realizzato sul campo) in cui possono vincere dei soldi.

Più aumenta la fiducia reciproca tra nativi e migrati e maggiore è la possibilità di accrescere la vincita e i profitti.

Tale fiducia dovrebbe essere positivamente correlata con la percezione, da parte dei nativi, che Coltivatori di Emozioni riesca effettivamente a portare all’integrazione dei migrati ed alla loro condivisione di tecniche produttive, usi e costumi del luogo (in-group effect).

Si tratta di ricerche che Attanasi ha già svolto in passato su altre realtà, sia in Italia che all’estero; nel 2017, ad esempio, ha portato a compimento un importante studio decennale sugli impatti economici dell’evento salentino “La Notte della Taranta” (2007-2017).

All’evento di Ripalimosani hanno partecipato, tra gli altri: Giuseppe Di Fabio, coordinatore “Scuola di ruralità Francesco Longano”; Michele di Bartolomeo, sindaco di Ripalimosani; Alessandro Croce, responsabile Assocanapa Molise; Andrea De Marco, segretario regionale Legambiente Molise; Anna Marinelli, presidente associazione di promozione sociale “Man hu”.

 

Coltivatori di Emozioni è una piattaforma di digital farming italiana che consente di coltivare e ricevere a distanza i prodotti tipici della nostra terra, sostenendo il territorio, l’ambiente e le tradizioni del nostro Paese.

Fondata da Paolo Galloso nel 2016, nasce con lo scopo di avvicinare il consumatore alla natura e alle attività agricole rendendolo partecipe del ciclo biologico e dandogli la possibilità di gustare un prodotto sano e genuino ottenuto attraverso coltivazioni che non utilizzano prodotti chimici dannosi.

 

Approfondimenti nelle schede allegate.

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
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