14/02/2023 - 18:58

Planet4B: pensare diversamente per salvare la biodiversità

Tessile

L’Università di Pisa unico partner italiano del progetto europeo che vuole rivoluzionare i processi decisionali per difendere il pianeta
Planet4B: pensare diversamente per salvare la biodiversità

Intervenire sui processi decisionali per salvaguardare la biodiversità. È questo l'obiettivo del progetto europeo Planet4Ba cui l'Università di Pisa - unico partner italiano su 16 partecipanti – contribuisce con uno studio sul settore moda, che vede coinvolti il Dipartimento di Scienze Politiche e il gruppo di ricerca Pisa Agricultural Economics – PAGE del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali, assieme al CISP - Centro Interdisciplinare Scienza per la Pace.

“L’importanza di questo progetto sta nell’approccio con cui il tema della difesa della biodiversità verrà affrontato – spiega Daniele Vergamini, ricercatore del gruppo PAGE – Invece di concertarsi sui processi di produzione e sui prodotti, Planet4B vuole intervenire, infatti, sul piano delle decisioni: quelle politiche e aziendali, ma anche quelle che ciascuno di noi prende, ogni giorno, a livello personale. Questo con l’obiettivo di trovare le leve giuste per innescare un cambiamento nell’impostazione mentale della società, sia sul fronte della produzione che dei consumi, che ci permetta di dar vita, concretamente, a quel nuovo paradigma di sviluppo che da anni viene invocato, ma che ancora non è stato realizzato”.

I dati parlano chiaro. L’industria tessile e della moda – oggetto dello studio condotto dall’Ateneo pisano all’interno del progetto – ha un impatto fortissimo sulla biodiversità lungo tutta la sua catena: produzione, lavorazione, uso e fine vita dei prodotti. La produzione di materie prime, come cotone, viscosa, lana, gomma o cuoio, ad esempio, è caratterizzata da un uso intensivo di pesticidi e insetticidi e da un grande consumo di acqua. Basti pensare che 1 kg di cotone richiede tra 10.000 e 20.000 litri di acqua per essere prodotto.

Mentre la fase di lavorazione è responsabile del 20% dell'inquinamento idrico mondiale e si colloca al quarto posto per produzione di CO2. Non da meno è, poi, l’impatto dei prodotti tessili e della moda al termine della loro vita, con il 73% dei tessuti che finisce bruciato o in discarica, rilasciando inquinanti che influenzando negativamente la biodiversità e il clima.

Alla base di questo contributo negativo delle industrie tessili e della moda alla perdita di biodiversità, le nostre decisioni di produttori e consumatori, per modificare le quali è fondamentale avere una comprensione più profonda di come la società civile guardi alla biodiversità – termine spesso abusato e utilizzato in modo improprio - e di quali siano i fattori che influenzano le scelte di ognuno di noi, ad esempio, nell’acquisto di vestiario, borse o accessori.

Assolutamente innovativo il metodo adottato dai ricercatori del progetto partito, ufficialmente, nel dicembre scorso e finanziato con fondi Horizon 2020. Sfruttando l’approccio della cosiddetta ricerca-azione, pensato proprio per comprendere le problematiche esistenti in specifici contesti attraverso la condivisione dei saperi del ricercatore e degli attori sociali coinvolti, i ricercatori produrranno, entro il 2025, un quadro applicativo transdisciplinare che permetta di sviluppare una governance efficace ed efficiente per la politica, le imprese e la società civile.

Per farlo, si partirà dall’analisi delle esistenti teorie multidisciplinari sul comportamento, dei metodi e delle buone pratiche applicabili ai comportamenti e ai processi decisionali che impattano sulla biodiversità. Allo stesso modo saranno tenuti in grande sconsiderazione fattori - spesso trascurati - come il genere, la religione, l’etnia, l’età, la cultura o la disabilità, così da capire come questi influenzino le decisioni individuali e di comunità e la loro sostenibilità ambientale.

Successivamente verranno valutati, sugli 11 casi-studio del progetto, i principali metodi di trasformazione comportamentale, dai giochi esperienziali alle attività creative e deliberative, così da testarne l’effettiva applicabilità ed efficacia.

Della squadra pisana fanno parte Gianluca Brunori e Daniele Vergamini, entrambi del gruppo PAGE, e Matteo Villa (Coordinatore del gruppo UniPi), Maura Benegiamo, Marta Bonetti, Roberto Gronda, Luigi Pellizzoni. Oltre all’Università di Pisa, il progetto Horizon 2020 “Planet4B. Understanding Plural values, intersectionality, Leverage points, Attitudes, Norms, Behaviour and Social Learning in Transformation for Biodiversity decision making”, coinvolge altri 15 partner: università, ONG e altre organizzazioni, da tutta Europa. 

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
Articoli correlati
  •  Tessuto realizzato in polietilene (fonte - Svetlana Boriskina)
    Leggi
    17/03/2021 - 16:39
    Tessile
    Un nuovo tessuto tecnico più fresco e sostenibile dal Politecnico di Torino e MIT

    Una nuova ricerca in collaborazione tra Politecnico di Torino e Massachusetts Institute of Technology (MIT) pubblicata sulla rivista Nature Sustainability: i ricercatori mostrano come l’utilizzo di nuovi materiali, processi di fabbricazione e la modellazione computazionale delle microfibre possano...

  • Moda sostenibile. I tessuti riciclati e rigenerati di Rossini
    Leggi
    26/01/2022 - 18:48
    Tessile
    Moda sostenibile. I tessuti riciclati e rigenerati di Rossini

    Rossini, eccellenza italiana che dal 1969 veste con stile, comfort e sicurezza il lavoro di ogni professionista, è da sempre attenta anche al mondo della sostenibilità, e per questo ha dato vita ad una collezione di abiti da lavoro realizzati con tessuti ecosostenibili, con la volontà di...

  • Abbigliamento da lavoro e rispetto dell’ambiente si parte dal lavaggio
    Leggi
    19/09/2019 - 10:46
    Ambiente
    Abbigliamento da lavoro e rispetto dell’ambiente: si parte dal lavaggio

    Oggi anche l’abbigliamento da lavoro viene realizzato con materiali che non danneggiano l’ambiente, questo però non basta per regalare una boccata d’ossigeno alla Natura che sempre più frequentemente ne ha bisogno. In questo settore un elemento di fondamentale importanza è il lavaggio. 

  • sacchetto in juta
    Leggi
    24/01/2020 - 14:05
    Tessile
    La juta: caratteristiche e vantaggi di un tessuto 100% naturale

    C'è un tessuto composto da fibre totalmente naturali e che possiede un numero enorme di vantaggi e possibili applicazioni per le aziende e la vita di tutti i giorni: parliamo della juta che, in tempi di profonda maturazione verso le tematiche ambientali e i concetti di efficienza e sostenibilità,...